“Ma chi cazzo sei?” Claudio Gentile e la figuraccia con l’Avvocato Agnelli

Claudio Gentile, una leggenda del calcio italiano, ha rivelato dettagli inediti della sua carriera in un’intervista esclusiva alla Gazzetta dello Sport. Un racconto che abbraccia i momenti più significativi della sua vita da calciatore, dai primi passi alla Juventus fino ai suoi incontri con i grandi personaggi del calcio e della politica. Ecco gli aneddoti più interessanti.

Il rifiuto iniziale alla Juventus: “Non volevo andare”

Uno dei momenti più sorprendenti della carriera di Gentile riguarda il suo arrivo alla Juventus. Nonostante fosse uno dei talenti più promettenti del calcio italiano, inizialmente rifiutò l’offerta della Juventus. Claudio Gentile racconta: “C’erano Spinosi, Morini, Salvadore, Marchetti, tutti forti, da Nazionale. Io non avevo neanche vent’anni: cosa sarei andato a fare lì?”. Un momento di indecisione che il presidente del Varese, Borghi, riuscì a risolvere: “Sei della Juve, Claudio!”, un’asserzione che cambiò la sua carriera. Nonostante le sue iniziali resistenze, Gentile alla fine si unì alla Juventus, iniziando un periodo straordinario per la sua carriera.

Un legame speciale con Scirea, Tardelli e Cabrini

Il ciclo alla Juventus di Gentile non è stato solo ricco di successi sportivi, ma anche di amicizie. L’ex difensore bianconero ha parlato di un forte legame che si creò tra i compagni di squadra, in particolare con Scirea, Tardelli e Cabrini: “C’era un bel rapporto, soprattutto tra noi scapoli. Sempre assieme, al cinema, al ristorante. Cabrini era quello bello, ma anche noi ci davamo da fare”. L’armonia nel gruppo si estendeva anche fuori dal campo, come racconta Gentile, che ricorda gli incontri con i giocatori del Torino, a dimostrazione della sana rivalità e dell’assenza di odio tra le due squadre: “Ci salutavamo, ci abbracciavamo. Era bello. Poi in campo si lottava”.

La lotta in campo contro grandi attaccanti

Nel corso della sua carriera, Claudio Gentile ha affrontato alcuni dei più grandi attaccanti del calcio italiano. Tra le sue sfide più difficili, ricorda le marcature su Giordano, Chinaglia, Pruzzo, Boninsegna e Riva, ma si sofferma anche sui duelli con Graziani e Pulici del Torino, due dei migliori attaccanti del campionato. “Un po’ egoisti, ma avevano il giusto egoismo di un attaccante”. Il suo ruolo in difesa non era mai facile, ma Gentile ha sempre affrontato ogni sfida con determinazione.

L’incontro con l’Avvocato Agnelli: telefonate all’alba

Un altro episodio che Gentile ha voluto raccontare riguarda l’incontro con l’Avvocato Gianni Agnelli, presidente della Juventus, noto per la sua personalità forte e il suo approccio diretto. Gentile rivela un aneddoto curioso: “La prima volta il telefono squillò alle sei e mezza, ero arrivato da poco, dormivo. Risposi brusco: ‘Ma chi cazzo sei a quest’ora?!’”. Dall’altra parte, la voce calma dell’Avvocato: “Sono l’Avvocato, Gentile, buongiorno”. La telefonata, che inizialmente sembrò un incontro di routine, si concluse con una domanda inaspettata sull’imminente partita della Juventus. Un’ulteriore testimonianza della sua influenza e della sua attenzione nei confronti dei suoi giocatori, anche nei momenti più inusuali.

Conclusioni: un’icona della Juventus e della Nazionale
L’intervista di Claudio Gentile alla Gazzetta dello Sport ci offre uno spunto per riflettere su quanto il calcio sia fatto non solo di successi sul campo, ma anche di relazioni personali e incontri che vanno al di là della semplice professione. Gentile, icona della Nazionale e della Juventus, ha vissuto un’esperienza unica nel suo genere, fatta di grandi emozioni e ricordi indelebili, che continueranno a farlo restare un punto di riferimento per i tifosi e per tutti gli appassionati di calcio.