Paolo Rossi, la moglie: “Per riavere la maglia di Italia-Brasile mi hanno chiesto 50mila euro”

La maglia di Paolo Rossi – Quasi un mese fa la triste e terribile notizia della morte di Paolo Rossi, campione dentro e fuori dal campo nonchè eroe del Mondiale di Spagna ’82. Memorabile la tripletta contro il Brasile di Zico che fece impazzire tutti gli amanti del calcio, non solo noi italiani. Federica Cappelletti, la moglie di Paolo Rossi, sta cercando di riavere la maglia dell’attaccante proprio di quel Italia-Brasile 3-2.

La maglia di Paolo Rossi di Italia-Brasile

In una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport di qualche giorno fa la moglie ha rivelato un particolare non troppo piacevole.

«Juninho Fonseca, l’ex giocatore del Brasile che l’aveva ottenuta in cambio della sua negli spogliatoi, chiede 50mila euro e stiamo trattando. Spero di riportarla in Italia, con l’aiuto di amici che mi affiancano. Del resto mi hanno detto che una figurina di Paolo ha raggiunto i 70 euro di valore».

La maglia di Paolo Rossi in vendita

Lo stesso Juninho Fonseca (qui sotto in foto che mostra la maglia) in una intervista nel mese di dicembre, sempre alla Gazzetta dello Sport, aveva rivelato come ebbe la maglia di Paolo Rossi e che aveva intenzione di venderla per 50 mila euro:

“Cinquantamila? Non lo so, per me credo che siano abbastanza, ma vediamo, se qualcuno offre di più, tanto meglio. L’importante è che la maglia finisca in buone mani. C’è un ex giocatore del Brasile che me l’ha chiesta con insistenza, ma finora non abbiamo trovato l’accordo. No, non voglio dire chi sia”

Ci racconta come ne è entrato in possesso?

“Io quel giorno ero tra i panchinari, perché Edinho, il primo cambio della difesa, era infortunato. Alla fine della partita sono entrato nello spogliatoio dell’Italia perché volevo scambiare la mia maglia numero 14 con una “camisa azul”. Non avevo pretese, mi bastava una maglia qualsiasi. Qualcuno, non ricordo chi, di sicuro non un giocatore, forse uno dello staff dei magazzinieri o dei tecnici, non lo so, mi diede un sacchetto con dentro la “camisa” e io sul momento non guardai neppure di chi fosse. Uscito da lì, diedi un’occhiata: era la numero 20.

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la maglia di paolo rossi

Dopo il funerale

Sono ancora troppo vive le immagini dei funerali di Paolo Rossi, impresse nella mente di chi ha amato ed apprezzato la semplicità e l’umiltà di un campione lontano da certi stereotipi. Nessun riesce a dimenticare quei ragazzi del Mondiale dell’82 presenti nel giorno del suo funerale e le lacrime di Roberto Baggio.

Nel giorno stesso, mentre si svolgevano i funerali, la moglie dovette subire anche il furto in casa: un atto di miserabile sciacallaggio. Nonostante tutto Federica Cappelletti sa di non essere sola, ma è anche consapevole che al tempo stesso deve star vicino alle proprie figlie:

«Sono state e sono molto brave nell’affrontare questa cosa enorme, ma hanno degli inevitabili cedimenti. A volte piangono, si chiedono perché sia successo proprio a loro di perdere il papà. Insieme stiamo facendo un percorso. Il calore della gente ci aiuta moltissimo, ci fa sentire meno sole, ci dà la forza. E poi ci è di conforto il pensiero sulla fortuna di cui abbiamo goduto nell’avere Paolo, io come marito e le bimbe come padre».


Paolo Rossi

Italia-Brasile 3-2 highlights e tabellino

Il 5 luglio 1982, allo Stadio Sarrià di Barcellona (Spagna), alle ore 17.15 Paolo Rossi fece piangere il Brasile con una memorabile tripletta.

Italia: Zoff, Gentile, Cabrini, Oriali, Collovati (Bergomi dal 34°), Scirea, Conti, Tardelli (Marini dal 75°), Rossi, Antognoni, Graziani. Commissario tecnico: Bearzot. In panchina: Bordon, Causio, Altobelli.

Brasile: Valdir Peres, Leandro, Junior, Cerezo, Oscar, Luisinho, Socrates, Falcao, Serginho (Paulo Isidoro dal 69°), Zico, Eder. Commissario tecnico: Santana. In panchina: Paulo Sérgio, Edevaldo, Juninho, Renato.

Arbitro: Klein (Israele)

Reti: 5′ Rossi, 12′ Socrates, 25′ Rossi, 68′ Falcao, 74′ Rossi.

Ammonizioni: Gentile, Oriali.

Roberto Ferrero
Roberto Ferrerohttps://www.calcioj.com
Laureato in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli studi di Torino. Ho la fortuna di seguire il calcio per lavoro ma è la mia più grande passione. La mentalità sportiva con la quale sono cresciuto mi facilita il compito di giornalista imparziale. La mia seconda passione sono i motori. Leggo, studio e seguo corsi di aggiornamenti per giornalisti e tecnici dell'informazione.

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