Caso Dybala – Giorgio Chiellini non è solamente il capitano della Juventus. E non è banalmente una voce. Lui è La Voce e quando dall’alto della sua esperienza incorona Paulo Dybala lo fa per anticipare il futuro, perché se tutto andrà come deve andare l’attuale vicecapitano con il 10 sulla schiena salirà di grado e allora sì che sarà certificato il passaggio di consegne. Il difensore in giacca e cravatta dietro una scrivania, il fantasista al governo della Juve: l’ipotesi è nella testa di tutti e la Joya lo sa bene.
Chi lo conosce garantisce sul fatto che mai come in questo momento l’argentino sia consapevole del fatto che debba caricarsi sulle spalle una squadra affetta da un mix di insicurezza, gambe tremolanti, teste che smettono di pensare e luci che si spengono all’improvviso. Dybala è pronto, Dybala freme, Dybala si aspetta di giocare domani sera a Malmö per la prima in Champions. Non c’è ragione per pensare a una soluzione differente.
L’investitura di Chiellini, accompagnata dall’ottimismo di Pavel Nedved («Siamo molto fiduciosi, speriamo che la firma arrivi presto»), fa sì che le responsabilità di Dybala crescano anche se in fondo il capitano juventino ha detto ciò che tutti potevano aspettarsi: il passaggio graduale della fascia sul braccio della Joya è questione di tempo, perché il fatto che in prospettiva sia Dybala il centro di gravità bianconero rientra nell’ordine naturale delle cose.
Nessun peso per la Joya, anzi le parole di Chiellini lo caricano ancora di più. Adesso c’è da risollevare una squadra persa nei mancati risultati in campionato, c’è da dare un senso a un avvio personale di stagione a luci alterne: partita alla grandissima con la rete lampo di Udine, poi scemata tra il secondo tempo della Dacia Arena e la notte maledetta con l’Empoli.
È l’ora che Dybala prenda per mano la Juve e in società non aspettano altro. Nel frattempo i contatti tra l’agente Jorge Antun e il dg Federico Cherubini sono costanti e l’obiettivo è cercare di accelerare in vista di un nuovo incontro da programmare, se possibile, appena dopo il rientro da Malmö.
Presto, molto presto, si tornerà a trattare per provare a venirsi incontro in vista – presumibilmente – di un contratto fino al 2026 (oppure 2025 più opzione) e con un ingaggio in crescita dagli attuali 7,5 milioni con i bonus a 10, premi compresi. L’impressione, sempre più calda, è che il giocattolo non si romperà per due milioni di differenza tra domanda e offerta.
fonte: tuttosport.com