Infortunio Kaio Jorge – Il professor Fabrizio Tencone, a Tuttosport, parla dell’infortunio subito da Kaio Jorge.
INFORTUNIO RARO – “Qui parliamo di tendine rotuleo. L’esempio che abbiamo tutti negli occhi è Ronaldo il Fenomeno, quando si teneva il ginocchio per terra. Quelle immagini sono proprio quelle della rottura del tendine rotuleo. E’ un infortunio non frequente, piuttosto raro. Che ha bisogno dell’operazione, la quale serve per ricucire il tendine. Poi serve almeno un mese di tutore: forse con le stampelle sarà possibile appoggiare un po’ il piede, ma il tutore sarà imprescindibile. E poi progressivamente Kaio Jorge dovrà innanzitutto ricominciare a camminare bene e in seguito potrà fare tutta la parte del recupero sportivo”.
LE TEMPISTICHE – “Dopo l’operazione il recupero del quadricipite non sarà veloce perché è proprio il tendine rotuleo, collegato con la rotula e appunto con il quadricipite, quello che lo aiuta a fare i movimenti, gli esercizi. E in questo senso bisogna andare cauti. La durata dipende dai tempi di guarigione della sutura del tendine e poi dal recupero. Il giocatore potrebbe anche fare un pochino prima, ma aspettarsi che stia perfettamente bene troppo in anticipo è eccessivo”.
Infortunio Kaio Jorge, ecco quando torna
IL TIPO DI INTERVENTO – “L’intervento, in base anche al tipo di rottura (che può essere verticale, oppure tranciante) è un intervento in cui si danno dei fili di sutura interni che passano anche attraverso dei piccoli fori che si fanno nella rotula per rinforzarl”.
PROBLEMI PREGRESSI – “E’ molto probabile che avesse già qualche problema: un tendine perfettamente sano non si rompe. Il crociato si rompe anche se è sano intanto perché è un legamento e non un tendine e poi perché le sue lesioni sono legate alle torsioni e a certe sollecitazioni. Il tendine rotuleo, come il tendine d’Achille e anzi in maggior misura, non si rompe mai se non ha già un po’ di storia sua di problematiche. Tendiniti, infiammazioni”.
RECUPERO AL 100% – “Se non ci sono complicanze, il recupero è ottimo. Non ci sono speciali necessità dopo la ripresa dell’attività agonistica. L’importante è che il recupero sia completo: il muscolo, il piegamento, la forza, le capacità di salto… Non bisogna rientrare in modo troppo veloce quando non sei ancora pronto a farlo. Rispetto a qualche anno fa le tecniche chirurgiche non sono cambiate molto, mentre dal punto di vista delle tecniche riabilitative ne sappiamo un po’ di più anche se il percorso è sempre lungo. A volte , ora, assieme all’operazione si procede con l’inserimento di alcuni prodotti di rigenerazione che aiutano la guarigione, presi direttamente dal sangue. 10, venti anni fa queste tecniche erano meno utilizzate. Insomma: tutto è un po’ migliorato, ma è sempre un percorso lungo e che richiede pazienza”.
fonte: ilbianconero.com