Buffon intervista – Gianluigi Buffon ha parlato in conferenza dal ritiro del Parma a Pejo. L’ex bianconero si è soffermato anche sulla sua lunghissima esperienza alla Juve. Ecco le sue parole riportate da ParmaLive:
CARRIERA – “Dieci anni nel Parma nella prima vita, poi vent’anni alla Juve nella seconda vita, poi uno a Parigi, due alla Juve e ora chiudo il cerchio a Parma e sono al secondo anno. E non ho 100 anni”.
RITIRO – “Sto pensando da tanti anni a quando smetterò. Le idee mi si sono confuse, sono 10 anni che ci penso ma poi proseguo sempre. Credo di aver fatto esperienze importanti che mi permettano di conoscere il mondo calcio, però non sono sicuro al 100% che rimarrò in questo mondo. Magari sperimenterò altro, il calcio lo conosco, sono curioso e mi piace conoscere anche altri mondi”.
Buffon intervista, le parole del portiere del Parma
DA BAMBINO – “Da piccolo ero suggestionato da varie cose: giocatori, colori, scudetti. Da piccolo andavo a Udine dai miei zii juventini e lì sono diventato juventino. Alla Juve c’era Trapattoni, che andò all’Inter. Non tifavo lui ma tifavo Trapattoni, per due anni. Andato via lui, ho iniziato a seguire tutte le piccole. Mi sono sempre piaciuti i davide e Golia. C’era l’Avellino, il Genoa.. poi a 10 anni ho seguito il Genoa fino a 15-16 anni”.
DOVE SI E’ TROVATO MEGLIO – “Trovarsi bene dipende da come ti pomi con le persone e dai rapporto che instauri. Ho avuto la fortuna di stare in luoghi in cui ho costruito rapporti veri. Sono stato bene ovunque: Parma, Juve, Parigi, dove ancora sento tanti ragazzi. La bellezza della vita è abbattere le barriere e sentire il prossimo più vicino”.
IL PIU’ FORTE – “Un nome non lo faccio perché magari sono condizionato dal rapporto che c’è. Posso dire i 5 italiani più forti, attaccanti perchè altrimenti ne cito 108. Baggio, Totti, Del Piero, Pirlo e Antonio cassano, che seppur discontinuo valeva come questi. Stranieri dico Thuram, Neymar, Mbappe, CR7, Ibra, e dico solo attaccanti perchè sono quelli che alla fine rapiscono l’occhio e fanno sognare”.
SCUDETTI – “Domanda pruriginosa. Noi siamo italiani, abbiamo un vocabolario che raccoglie ogni sfumatura. Ti dico che ho vinto 12 campionati italiani, ma me ne hanno assegnati 10. Ho vinto una ligue 1 e col Parma qualche coppa italia, poi altre supercoppe. L’unico titolo europeo l’ho vinto con il Parma, con la Juve abbiamo perso tante finali”.
MESSI O RONALDO – “Non è una domanda da fare perchè con Messi non ho giocato e quindi non posso dirlo. I campioni si vedono anche negli spogliatoi, ve lo dico. Ci sono tante leggende di giocatori enormi che alla fine era molta aria fritta. Concentratevi sugli uomini, più che sui calciatori. Quando fanno il giocatore più forte di sempre bisogna pensare che il calcio è cambiato e noi siamo aiutati a performare meglio. È ingiusto toccare Pele, Maradona o Crujiff. Se sei sportivo devi accettare che gli altri dicano che sei stato il più forte con altri, altrimenti scavalli verso un’altra dimensione”.