Kwadwo Asamoah, ex centrocampista della Juventus, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport sul momento dei bianconeri.
Intervista Asamoah
Il ritorno in bianconero di Allegri finora non è bastato a risollevare la Juventus, fresca di eliminazione ai gironi della Champions League. Che idea si è fatto da fuori?
«Non ho visto tutte le partite della Juventus, ma in quelle che ho seguito la sensazione è che la fame, la determinazione e la spirito Juve che io appresi da Conte non sempre siano massimali. Manca continuità, che è una delle qualità fondamentali per indossare la maglia bianconera. Quando giochi nella Juventus, non esistono le partite “normali”: sono tutte decisive e lo sono in modo particolare quelle da vincere ad ogni costo contro le squadre di media-bassa classifica. È una questione di mentalità. Ai miei tempi Conte e i vari Buffon, Chiellini, Barzagli, Marchisio e Bonucci furono decisivi per trasmettere a me, ai giovani e ai nuovi certi valori. Adesso è rimasto Bonucci. Leonardo fa il suo, ma ora è un po’ solo… Mi spiace, ed è un peccato, non vedere più la Juventus del passato a cui eravamo tutti abituati».