«Arthur è uno che sa giocare a calcio». Parola di Ariedo Braida. Il ds del grande Milan berlusconiano, oltre ad avere un gran fiuto per i talenti, ha conosciuto il 23enne centrocampista brasiliano da vicino durante il suo ultimo periodo al Barcellona.
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Braida ha lasciato i blaugrana a settembre, dopo quasi cinque anni di lavoro al Camp Nou, e nel 2018 era di scrivania in Catalogna quando il presidente Josep Maria Bartomeu ha deciso di investire quasi 40 milioni per il talento del Gremio finito nel mirino della Juventus.
Buongiorno Braida. Era andato anche lei nel 2018 a visionare Arthur in Brasile?
«No, però avevo visto tanti video su di lui. A noi piaceva perché ci sembrava un profilo ideale per il contesto del Barcellona».
Cioè?
«Parliamo di un giocatore dotato di eccellente tecnica, bravissimo nel palleggio e nel muovere la palla nel corto. È uno a cui piace ricevere il pallone, toccarlo, smistarlo. È un talento brasiliano, già protagonista in Nazionale, con una qualità che io ho sempre reputato centrale nelle mie scelte di mercato. Arthur sa giocare a calcio e quando uno è così l’età non conta. Puoi essere più o meno giovane».
Altre qualità di Arthur?
«È molto serio, competitivo e un po’ meno anarchico rispetto alla media dei brasiliani che arrivano in Europa. Non ha una grande aggressività. Però è un centrocampista che, oltre a muovere bene la palla, sa inserirsi, ha un buon tiro e infatti segna anche qualche gol».
A Barcellona speravano che Arthur fosse un nuovo Xavi o un nuovo Iniesta: a lei chi ricorda?
«I paragoni sono sempre difficili. Arthur nel gioco corto e nel fraseggio ha qualcosa di Pirlo e Jorginho, però è un giocatore diverso da loro nel complesso. Arthur è Arthur, un bel talento di 23 anni che può ancora crescere molto».
Juventus e Barcellona stanno ragionando su uno scambio tra Arthur e Pjanic: chi ci guadagnerebbe?
«Quello si scopre sempre dopo, pensate a quando il Barcellona prese un campione come Ibrahimovic scambiandolo con Eto’o. Ibra è fortissimo, però nel contesto blaugrana non si trovò a suo agio e dopo anno tornò in Italia. Pjanic e Arthur sono due giocatori di qualità. Lo juventino è più affermato, una certezza. Il brasiliano ha dimostrato di saper stare nel Barcellona, poi nel caso bisognerà verificarlo in un altro ambiente. Magari da uno scambio del genere ci guadagneranno tutti».
Vedrebbe bene Arthur con Sarri?
«A livello tecnico, sarebbe un palleggiatore ideale per il gioco di Sarri. Arthur ama toccare tanti palloni, ma sempre a uno-due tocchi».
fonte: tuttosport.com