E ora tocca a mamma Veronique. Perché ora inizia il difficile. Trovare un club che possa accontentare le richieste della Juve e allo stesso tempo quelle del figlio Adrien Rabiot, ora è tutto fuorché un’impresa semplice.
La sua prima stagione in bianconero, infatti, ha ribadito soprattutto le difficoltà nella gestione del centrocampista francese più che confermarne le importanti qualità. Dopo sei mesi di sosta forzata era riuscito gradualmente a ritagliarsi un ruolo importante nella Juve, diventando di fatto titolare nel 2020 almeno fino al flop di Lione. Più ombre che luci, ma pur sempre un inizio.
Poi il lockdown, poi la trattativa per il taglio degli ingaggi, poi di nuovo i capricci, poi il ritardo nel rientro alla base dopo la convocazione e una nuova stecca alla prima prova in campo. Insomma, perché puntare ancora su Rabiot? Perché investire tanti soldi per acquistarlo dalla Juve?
Volersene andare è il primo passo, accettare la partenza dopo un solo anno è il secondo, ma alla fine c’è bisogno di club che possano accettare il pacchetto completo: quello di una promessa ancora espressa solo in parte fino ai suoi 25 anni d’età, ma anche di un elemento bizzoso con un entourage parecchio ingombrante.
Arrivati a metà giugno alcuni discorsi sono in essere, spetta a mamma Veronique e a Fabio Paratici trovare una quadra efficace: con Rabiot che punta a confermare l’ingaggio da 7 milioni netti, mentre la Juve in cambio di una ricca plusvalenza accetterà di aver sbagliato la valutazione di una stagione fa.
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fonte: ilbianconero.com