Esonero Pirlo? Nessun vertice in sede e nessun esonero mattutino per Andrea Pirlo che, all’indomani della disfatta con il Milan, ha diretto regolarmente l’allenamento della Juventus in vista della partita di mercoledì a Reggio Emilia contro il Sassuolo. Dalla società filtra un solo un messaggio: «Si va avanti così».
D’altra parte, un cambio di guida tecnica a tre giornate dalla fine sarebbe più un diversivo che una soluzione: anche trovando un allenatore (da Igor Tudor, uno degli assistenti di Pirlo, sulla cui nomina si era vociferato nella notte, in giù) in grado di far vincere alla Juventus le prossime tre partite, i bianconeri dovrebbero sperare anche in qualche sconfitta o pareggio di Milan e Napoli, dirette concorrenti e decisamente avvantaggiate. Inoltre, sembra che i vertici del club non vogliano tradire la fermezza con la quale hanno portato avanti il progetto Pirlo anche nei momenti più critici della stagione.
Ogni decisione verrà presa dal 23 maggio in poi, data dell’ultima partita di campionato, quattro giorni la finale di Coppa Italia (a Reggio Emilia contro l’Atalanta). L’esonero di Pirlo, dunque, pare solo rinviato, perché è diventato sempre più difficile trovare qualcuno che ipotizzi una sua conferma sulla panchina della Juventus, anche all’interno della Juventus stessa, dove c’è sempre stata grande compattezza nel fare quadrato intorno a lui. Ma dal 23 maggio in poi verranno prese decisioni anche sulla dirigenza, il cui contratto scade il 30 giugno.
Nel momento del bilancio di fine stagione, le somme verranno tirate per tutti, non solo per il tecnico. Fabio Paratici è stato, negli ultimi mesi, nel mirino della critica e del gossip, fra due settimane verrà giudicato dagli unici che possono decidere il suo destino. E’ sereno, per quanto possa concederglielo la crisi della squadra, ma è il primo a sapere che la conferma non è garantita al 100%. Va detto che, intorno a lui, si continua a respirare fiducia, quindi sarebbe più sorprendente un addio rispetto a un rinnovo.
Esonero Pirlo? La decisione di Agnelli
Ieri allo stadio c’era John Elkann, che è sempre in costante contatto con Andrea Agnelli. Saranno loro due a ridisegnare il progetto di ripartenza della Juventus dopo questa deludente stagione, prenendo decisioni anche sulla dirigenza, che possono andare da un cambiamento nelle posizioni chiave fino al rimpasto interno, con l’ulteriore promozione di Federico Cherubini.
Una cosa è certa, se la squadra dovesse fallire l’accesso alla Champions League, finendo in Europa League (Ceferin permettendo, ma questa è un’altra storia), il piano di rinascita partirebbe con un deciso taglio dei costi. Ronaldo, probabilmente, scapperebbe, liberando di un peso da 80 milioni il bilancio, ma altri sacrifici potrebbero essere fatti per tornare su una linea di galleggiamento economico.
fonte: tuttosport.com