Se dovevano rassicurare, le parole di Gianluca Petrachi su Zaniolo hanno invece lasciato un profondo senso d’inquietudine nella tifoseria giallorossa.
Perché nel fotografare la situazione di Nicolò (che ieri si è operato al naso a Roma per migliorare la respirazione), il ds – pur rassicurando sulla volontà della società di resistere agli inevitabili assalti estivi – non ha escluso evoluzioni future: «Faremo di tutto per trattenerlo.
Credo che la linea sia quella, poi il calciomercato mette davanti a tante difficoltà». Problematiche che si acuiscono se il club che ne detiene il cartellino ha un bilancio in rosso di 126,4 milioni (che crescerà ancora entro la fine del mese), un indebitamento di 280,5 con il fatturato che è passato in un anno dai 257,9 milioni (31 marzo 2019) ai 140,8 dell’ultimo report.
Senza contare l’ulteriore incertezza legata al campo e alla qualificazione alla prossima Champions (che porterebbe in dote 50-60 milioni).
IL PIANO SALVA-NICOLÒ – Che la Roma voglia provare a tenere Zaniolo lo dimostra il colloquio avvenuto venerdì scorso tra le due società.
Al tentativo di affondo di Paratici, l’amministratore delegato Fienga ha risposto negativamente, forte anche del fatto che la scure del Fair play finanziario (sospeso) e del 30 giugno per adesso faccia meno paura. Dal confronto, però, è emersa comunque una base di trattativa in cui la Roma esclude la possibilità di inserire pedine di scambio nell’affare.
Tradotto: se e quando sarà presa in considerazione la possibilità di vendere il calciatore, a Trigoria valuteranno soltanto offerte cash non inferiori ai 60 milioni tanto da far dire a Marotta che «per l’Inter non ci sono le condizioni economiche per affrontare il discorso».
fonte: tuttosport.com