Intervistato dai colleghi olandesi del “De Telegraaf”, Andrea Agnelli, ex presidente della Juventus, torna a parlare della necessità di riformare il calcio europeo.
Intervista Agnelli
“Ceferin ed Infantino? Come europeo impegnato ho piena fiducia nel tribunale, ma non voglio speculare sull’esito, anche se spero che la sentenza cambi lo status quo. Si sa, questo è il calcio e il motto della Juventus è “fino alla fine”. In altre parole, dobbiamo aspettare la Corte prima di poter completare il lavoro sul nuovo modello di campionato europeo. Nei nostri piani gli interessi di tutte le parti interessate, club, tifosi, giocatori, sono al primo posto. Non come adesso, dove la Uefa è al primo posto in tutto. Senza possedere nulla. Controlla tutto, tutte le condizioni finanziarie, commerciali, legali e sportive. Mentre la Uefa è di fatto responsabile solo della definizione della data e dei duelli nel contesto europeo. Sono i club a occuparsi dell’organizzazione vera e propria delle partite. Sono loro a fare tutto il lavoro. Non credo che la soluzione del 2019, in cui club e Uefa erano allineati sia possibile con Ceferin & co al timone. Inoltre, non è strano che ci sia un solo candidato alla presidenza sia della Uefa che della FIFA? In particolare quelli che sono già lì: Ceferin e Gianni Infantino. È una cosa sana? Ci si può aspettare un cambiamento da queste persone? Ceferin e Infantino faranno di tutto per rimanere al centro del potere. Per assicurarsi i loro privilegi. Avete visto cosa dice Ceferin nel documentario della Apple? Come presidente Uefa, si sente potente come un re e parla come un primo ministro dell’organizzazione delle competizioni”