Juventus

Conte aspettava la Juventus: perché non lo hanno ingaggiato

E’ iniziata ufficialmente l’avventura napoletana di Antonio Conte, ma la priorità del tecnico pugliese era la Juventus: lo sanno anche le pietre ed è innegabile. Non solo perché l’allenatore fa comunque residenza a Torino, ma perché c’è un legame viscerale – al di là dell’esperienza all’Inter non accettata da molti tifosi bianconeri – con la Vecchia Signora. Rapporto nato prima in campo durante gli anni da centrocampista e poi successivamente in panchina quando il tecnico ha avviato il nuovo ciclo della grandissima Juve vincente.

Perché la Juventus non ha preso Conte

Fosse dipeso esclusivamente dal 54enne, per quanto entusiasta della nuova esperienza campana, avrebbe optato per la Juventus per riportarla a vincere in Italia e magari fare anche ciò che non è riuscito a fare nel primo ciclo: vincere in Europa. Il popolo juventino su tal fronte è apparso diviso: da una parte chi lo avrebbe riaccolto volentieri riconoscendolo come l’uomo adatto, dall’altra chi riteneva giusto voltar pagina senza aggrapparsi al passato seppur parlando di un uomo vincente.

Ma perché la società non ha puntato su Conte pur sapendo che il tecnico era lì ad aspettare? Ci fosse stato qualcun altro in dirigenza, probabilmente il matrimonio si sarebbe fatto. Ma ora c’è Cristiano Giuntoli che vuole dare tutt’altro indirizzo al nuovo corso gobbo basato sulla sostenibilità e un calcio moderno. Fattori che non corrispondono al profilo di Conte che costa tantissimo – 8 milioni a fronte dei 3.5 di Thiago Motta – e per una filosofia di gioco improntata sul carisma e la fisicità e non certo il palleggio.

Questo post è stato pubblicato il 7 Giugno 2024 23:38

Leonardo Costa

Laureato in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli studi di Torino. Dopo varie esperienze lavorative nell'ambito giornalistico, mi sono specializzato in quello sportivo e in particolare con il portale Calcioj.com. Da sempre pratico sport con una passione particolare per il calcio e la bici. Occhio sempre vigile sull'evoluzione dell'informazione.

Pubblicato da:
Leonardo Costa