Quella della Juventus sarà una difesa a spada tratta. Convinta e caparbia, volta a ribaltare completamente il -15 inflitto dalla Corte federale lo scorso 20 gennaio per il caso plusvalenze. Nove i motivi del ricorso, approfonditi in un fascicolo di cento pagine di cui il Corriere dello Sport è entrato in possesso e che la Juve ha consegnato martedì sera al Collegio di Garanzia presso il Coni. Di seguito i nove punti.
Il ricorso della Juventus in nove punti
- la revocazione doveva essere dichiarata inammissibile
- violazione del cosiddetto “thema decidendum”, ritiene di essere stata accusata di un fatto e di essere stata poi condannata per altro
- la Corte avrebbe trascurato le spiegazioni offerte dai dirigenti del club durante il dibattimento
- «Ci avete contestato un illecito non previsto dall’ordinamento sportivo» è il quarto punto. La condanna si fonda su un’intenzionalità dei deferiti che sembra ovvia a chi ha pronunciato la sentenza, «senza tuttavia aver accertato alcuna effettiva “alterazione” dei valori in quanto ritenuto superfluo» controbatte la difesa.
- Gli avvocati del club ritengono inoltre che sia venuta meno la valutazione di elementi decisivi, come la giustificazione delle famose “X” al posto della cifra e il riconoscimento del “valore confessorio” al libro nero di FP, che per la Juve è semplicemente un appunto di lavoro di Cherubini
- la nota 10940 del 14 aprile 2021 (punto 6) che la Juventus chiede venga messa agli atti, cioè una comunicazione tra la Covisoc e il procuratore Giuseppe Chiné: la Procura Federale doveva iscrivere la notizia nell’apposito registro entro 30 giorni; e invece l’inizio ufficiale del “caso plusvalenze” è avvenuto soltanto diversi mesi dopo perché quella famosa nota
- la motivazione del -15: la difesa ritiene che Torsello non abbia spiegato a sufficienza le ragioni della “stangata”
- si contesta alla CFA di aver condannato la società sulla base dell’art. 4 senza alcun riferimento al 6, che invece parla delle “responsabilità delle società”
- mancata valutazione da parte dei giudici di alcune attenuanti ed esimenti in relazione al fatto che la Juve fosse dotata di un modello gestionale ex dl 231/2001, adottato per permettere alle aziende di essere sollevate dalla responsabilità che deriva dai reati imputati ai singoli dipendenti