Ariedo Braida, consulente della Cremonese, parla del centrocampista della Juventus Nicolò Fagioli in una intervista a Tuttosport.
«Non ho mai avuto dubbi sulla sua classe, ma lo scorso anno ho avuto modo di conoscere anche un ragazzo con la voglia di imparare e questo è fondamentale. Se al talento abbini la giusta mentalità, allora puoi pensare di affermarti ai vertici».
Qual è stato il suo primo pensiero quando ha visto quel pallone infilarsi all’incrocio dei pali?
«Il pensiero di un po’ tutti, credo: mamma mia che gol! Ma Nicolò non mi ha sorpreso, in realtà: ha quei colpi nel suo bagaglio tecnico».
A proposito di pregi e difetti: qual è il suo ruolo ideale?
«A me la sua evoluzione ricorda da vicino quella di Pirlo, passato da numero 10 a regista basso. Fagioli con noi, a seconda delle necessità, ha agito un po’ più alto o un po’ più basso, ma probabilmente il meglio lo fa vedere davanti alla difesa in un centrocampo a due, come ha fatto vedere nel 4-2-3-1 di Pecchia. A un patto che abbia la licenza di risalire il campo e avvicinarsi alla porta: la rete con il Lecce non è stata casuale: ha diversi gol nei piedi nell’arco di una stagione. Una dote da abbinare alla facilità con cui crea gioco: deve stare al centro per poter toccare tanti palloni».
Questo post è stato pubblicato il 31 Ottobre 2022 10:42