Ha fatto clamore in queste ore l’attacco pesante dei Drughi verso Claudio Marchisio, icona bianconera apprezzata per le qualità in campo e per la sua signorilità fuori, che ha indignato parecchi se non tutti i tifosi juventini che hanno preso le distanze e difeso lo storico numero 8.
Ora lo stesso ex centrocampista, dopo lo sfogo via Instagram, è tornato a parlare della questione intervistato da La Stampa: “Gli striscioni ultrà non mi fermeranno. Io ho la pelle dura e penso ai più fragili”, assicura il 38enne. Pronto a un eventuale confronto ma: “A viso scoperto, non dietro a una scritta come loro. Le cose non cambiano, o cambiano lentamente, perciò non bisogna mollare.
Ma non deroga sui suoi principi: “Porto avanti e condivido le battaglie in cui credo anche pensando ai miei figli e ai giovani come loro: sento di avere delle responsabilità. Non mi tocca il contenuto dello striscione, ma non posso far passare che qualcuno si senta autorizzato a reagire cosi a un’opinione”.
E guai a mettere in dubbio la sua fede: “La mia passione bianconera risale all’infanzia, quando papa e mamma mi portavano allo stadio e poi ad allenarmi con la maglia che avevo sempre sognato. Nessuno può permettersi di far leva su una dichiarazione basata su un dato“.
Questo post è stato pubblicato il 4 Luglio 2024 10:10