Sarri: “Non dovevo andare alla Juve, da tifoso del Napoli ho fatto fatica”

Maurizio Sarri torna a parlare della Juventus e, come suo solito, non lo fa con parole dolcissime. Sebbene sia stato il tecnico dell’ultimo scudetto bianconero, non è mai scattato l’amore tra le parti. Né da parte del tecnico verso l’ambiente juventino e né da parte della tifoseria gobba verso l’allenatore toscano che a Torino è durato giusto un anno dopo un titolo, sì, ma anche parecchi problemi interni con spogliatoio e soprattutto dirigenza.

Sarri si pente della Juventus: l’intervista

E’ proprio su questo che l’ex tecnico della Lazio, ora in attesa di una nuova chiamata, è tornato nel corso di un’intervista al Corriere della Sera: “Fu un percorso di grande sofferenza, con tanto di discussioni in famiglia. Diciamo che da tifoso del Napoli ho fatto fatica. Non avrei dovuto lasciare il Chelsea, ecco”, ha dichiarato il 65enne praticamente pentendosi di aver scelto la Vecchia Signora nonostante allo Stadium abbia vissuto l’esperienza del suo unico scudetto vinto in carriera.

C’è spazio anche per un commento sulla famosa frase, pronunciata due anni prima, dello scudetto napoletano perso in albergo: “Si può ridere finché si vuole, ma andò così. Ci fu un errore clamoroso, poi anche riconosciuto, di uno degli arbitri migliori, Orsato, in Inter-Juventus. Noi eravamo in ritiro in albergo: uscii dalla mia stanza incazzato nero, volevo spaccare tutto, ma dovevo tirare su di morale i ragazzi. Li vidi seduti sulle scale dell’hotel, piangevano. Era già troppo tardi: noi perdemmo con la Fiorentina e lo scudetto andò alla Juve“. 

Dove allenerà Sarri? Probabilmente non in Italia

Ora aspetta una chiamata ma il mister è deluso: “Non da club italiani, purtroppo. E sinceramente un po’ mi spiace, c’erano panchine libere in squadre che immaginavo potessero fare per me. Non sono stato interpellato neanche per una chiacchierata. Sono i presidenti a decidere, ci mancherebbe. Ma meritavo di essere ascoltato almeno un quarto d’ora“. 

Quando gli viene chiesto il perché, Sarri si pronuncia così: Si punta sui giovani, e va anche bene. Ma l’esperienza resta un valore, non va cestinata. Basta vedere l’età degli allenatori che quest’anno hanno vinto Conference, Europa e Champions League: 63, 66 e 65 anni. Non è un caso. Poi, certo, se nessuno mi ha cercato probabilmente è stato perché ho sbagliato anche io qualcosa, una riflessione intima va fatta”.

Leonardo Costa
Leonardo Costahttps://www.calcioj.com
Laureato in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli studi di Torino. Dopo varie esperienze lavorative nell'ambito giornalistico, mi sono specializzato in quello sportivo e in particolare con il portale Calcioj.com. Da sempre pratico sport con una passione particolare per il calcio e la bici. Occhio sempre vigile sull'evoluzione dell'informazione.

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