Allegri Juve – Nella famosa prima riunione alla Continassa gli hanno messo sotto il naso il campetto con la rosa. Ruolo per ruolo, le alternative a disposizione prima del mercato: lo stato dell’arte juventino, insomma. Massimiliano Allegri lo ha guardato in silenzio per una manciata di secondi. Un bel po’ di nomi hanno innescato in lui ragionamenti molto concreti perché li conosceva bene se non benissimo. Gli altri li ha visti da lontano e se n’è fatto più o meno un’idea («Anche se finché non lo alleni, un giocatore non lo puoi conoscere», recita una sua massima). Così, trascorso mezzo minuto, ha detto:
«Beh, mica male come squadra». Allegri, dunque, ha la ferma intenzione di ripartire dai giocatori che già fanno parte della rosa attuale e in alcuni dei quali intravede un potenziale inespresso. Niente rivoluzioni o ribaltoni, ma un paio di aggiustamenti se rimane Ronaldo e un paio di aggiustamenti più un grande attaccante se Ronaldo dovesse partire.
Allegri Juve, ecco cosa sta succedendo
L’approccio, insomma, è differente da quello tipico dei grandi allenatori che, chiamati in una grande squadra, dettano un’agenda di mercato molto fitta per aumentare le probabilità di vincere subito. Allegri arriva, anzi ritorna alla Juventus con un approccio molto particolare. È la sua grande sfida, forse la più grande e stimolante della sua carriera, giunta a un punto nel quale il tecnico livornese non deve dimostrare niente, ma può consacrarsi come uno dei più grandi della storia costruendo un altro ciclo.
E con un ruolo di maggiore controllo e potere, quasi da manager, certamente non da allenatore e basta. Senza tanti giri di parole, lo dicono i numeri del contratto: quadriennale da 7 milioni più generosi bonus. È un manifesto programmatico, un piano a lunga scadenza con fondamenta che non danno l’idea di tremare al primo inceppamento, un segnale che qualunque giocatore è in grado di cogliere.
fonte: tuttosport.com