I vecchi saggi hanno ragione da vendere quando dicono che di insoddisfazione si guarisce solo attraverso il cambiamento. E in questo, e in tanti altri sensi, Maurizio Sarri non è nient’altro che un vecchio saggio. Se un giocatore mostra doti importanti, rimanendo però soltanto un potenziale, l’unico modo per farlo splendere è modificargli i compiti. Accorciargli – o aumentargli – il raggio d’azione. Fargli prendere margine e confidenza con un’altra parte del gioco, e di se stessi.
IL NUOVO RUOLO – Quanto teorizzato da Allegri si sta concretizzando con Sarri. I due tecnici sono sì lontani nel pensiero, ma in Bernardeschi hanno colto insieme l’essenziale: Federico deve arretrare per dare il meglio. Vicino alla porta, sinistro a parte, ha poco da condividere con giocatori che fanno dell’ultimo passaggio il loro pensiero più efficace. “Abbiamo iniziato il lavoro di Bernardeschi come interno destro”, dice Sarri in conferenza.
Che suona come campanello di mercato? Anche. Ma anche come nuovo inizio, boccata d’ossigeno, altra e ghiotta chance per rivalutare un giocatore (non solo in termini economici) fermatosi a quella grandiosa prestazione contro l’Atletico Madrid. E’ passato un anno, dovrà passare un altro Bernardeschi. Per resistere all’arrivo di Kulusevski e alle troppe critiche che hanno schiacciato la sua indiscutibile qualità.
fonte: ilbianconero.com
Questo post è stato pubblicato il 5 Gennaio 2020 16:43