Leonardo Bonucci ha parlato a Coverciano in conferenza stampa con la Nazionale Italiana. Queste quindi le parole del capitano bianconero in merito alla Juventus e all’Italia. Bonucci si è soffermato a parlare anche di chi fischia i giocatori della nazionale per il loro passato nelle squadre di club:
IN NAZIONALE PER RIGENERARSI? – “Quando arrivo in Nazionale mi rigenero ma non solo questa volta È sempre stato così da 12 anni a questa parte. Qui si respira aria fresca, si sta insieme a un gruppo di ragazzi per 10 giorni consecutivi. Al Mondiale del 2026 non ci penso, non è un mio obiettivo, ora voglio star bene e aiutare la Nazionale finché potrò e lo vorrà il mister”.
UNIONE – “Nel calcio proprio come nella vita si ha la memoria troppo corta e ci si focalizza su ciò che non va. Ci sono momenti che ognuno di noi ha vissuto in cui qualcosa non va come vogliamo, ma da lì si deve ripartire e mettere dentro le emozioni di quando le cose andavano bene. Spero domani il pubblico possa aiutarci con entusiasmo e orgoglio, ci aiuterà a battere una nazionale che abbiamo già battuto per vincere l’Europeo”.
PIÙ LEADER IN NAZIONALE CHE ALLA JUVE – “Mi sento me stesso, sempre. Nel bene e nel male, tutto quello che ho fatto in carriera l’ho fatto essendo me stesso. Che si parli di Juve o di Nazionale, io mi comporto come ritengo sia giusto. L’importante è che io la mattina mi possa guardare allo specchio ed essere consapevole di aver dato tutto me stesso per me e per la squadra”.
INGRATITUDINE NEI SUOI CONFRONTI – “Se fossero stati solo gli ultimi tempi mi sarei sorpreso. Ma è così da tutta la carriera, non mi spaventa nulla. Ho vissuto nella vita momenti peggiori”.
FISCHI – “Chi fischia un giocatore della nazionale italiana per me è una persona senza cervello. In quel momento il giocatore rappresenta tutta la Nazione, compreso chi sta fischiando. Non vedo perché debba essere fischiato Donnarumma che ha solo fatto una scelta, non è stato il primo a essere fischiato e non sarà l’ultimo. Dobbiamo crescere dal punto di vista culturale, domani ci aspettiamo un San Siro carico”.