Buffon svela data ritiro – Gianluigi Buffon, il numero 1 dei numeri 1, si è raccontato agli inglesi del Guardian, a partire da un argomento di attualità per tutti noi come il lockdown: “Devo essere onesto, per me il primo mese di isolamento è stato davvero bellissimo. All’inizio la pandemia mi ha permesso di avere tempo da dedicare a me stesso. È qualcosa che non mi era mai successo in tutta la vita. Mia moglie, i miei figli: potevo stare con loro tutto il giorno. Potermi dedicare ai mie hobby, alla mia lettura, alle mie cose. È stato un periodo bellissimo che non avrei mai pensato di fare, ne ho approfittato appieno e l’ho adorato. Poi, col passare del tempo, naturalmente, diventa pesante. Pensi sempre di più a quello che stanno passando gli altri”.
“La cosa che ti permette davvero di stare bene è una felicità esistenziale. Sentire dentro di te che sei una persona felice per quello che hai fatto, per quello che fai, per quello che stai diventando… Quando leggo un libro o guardo un film e ne prendo qualcosa, mi sento meglio. Sono una persona che non ha davvero bisogno di nulla quando è a casa con sua moglie e i suoi figli. Si parla di tutto e io ho tempo da dedicare all’assunzione di informazioni, vedendo nuove curiosità. Mi sento come una persona che continua a crescere”.
IL RITORNO ALLA JUVENTUS – “Credo fortemente nel destino. Quando la Juve mi ha offerto la possibilità di tornare, ho pensato: ‘Madonna!’. Non si sa mai, forse c’è una ragione. Un’ultima grande storia da scrivere. E un po’ di ego che tutti noi abbiamo”.
IL RAPPORTO CON L’ALLENATORE – “La mia amicizia con Pirlo è molto datata. In pratica io, lui e Gattuso ci conosciamo dal 1993… Quando vinci un Mondiale e si ha questa fortuna, un rapporto si sigilla. Se lo chiamo mister? Di fronte ad altre persone sarà sempre mister. È una questione di ruoli, di rispetto, di intelligenza. Quando lasciamo il campo e usciamo insieme, allora possiamo essere Gigi e Andrea”.
IL RITIRO DAL CALCIO – “Nella mia testa c’è un ultimo segnale di stop, un limite massimo, che è giugno 2023. Questo è il massimo, davvero il massimo, Ma potrei anche smettere di giocare tra quattro mesi. Ho imparato che nulla è certo nella vita. Dicono che quando si raggiunge un’età com la mia (Buffon ha 43 anni, ndr) il declino arriva tutto a un tratto, da un momento all’altro. Io non credo. Ascolto le mie sensazioni e non penso che il crollo sarà improvviso”.
IMPARARE DAGLI ERRORI – “Potessi tornare indietro ci sono dei consigli che darei a me stesso. Ricordo com’ero e so come sono. Vivere le esperienze sulla propria pelle è necessario, sento di aver avuto bisogno di ‘rovinarmi’. Se una persona non si rovina mai e non paga mai dazio per questo, secondo me non capisce veramente le cose. Commettere degli errori è importantissimo, e pagarli lo è ancor di più. Altrimenti resterai con un debito fino alla fine. Provare disagio è essenziale per crescere, ti fa stare male ma anche riflettere, ti costringe a guardare tutte le sfumature”.
CONFIDENZE FINALI – “Quando faccio un grosso errore in partita sono davvero sconvolto. Da me stesso pretendo il massimo, se non riesco a fare le cose alla perfezione provo forte imbarazzo. Comunque devo essere sincero: non avrei mai immaginato di giocare così a lungo. Una bella storia, no?”.
fonte: ilbianconero.com
Questo post è stato pubblicato il 3 Marzo 2021 15:17