Chiellini conferenza oggi – Giorgio Chiellini parla in conferenza stampa alla vigilia di Inter-Juventus, finale di Supercoppa.
LA FINALE – “Mentalmente? Dobbiamo avere equilibrio nel percorso, una vittoria come quella di domenica ti dà botta di adrenalina, di energia e di fiducia importante. Non bisogna farci travolgere da picchi di alti e bassi. Bisogna crescere, lavorare, dare continuità in una stagione in cui mentalmente non siamo stati bravi ad averla. Ma la finale è una partita a sé, le regole valgono relativamente. Ci giochiamo un titolo con umiltà e grande fiducia, in uno stadio bellissimo. Siamo consapevoli di affrontare una squadra forte e in salute, ma consapevoli di aver fatto tante finali vinte e perse anche da favoriti, i dettagli e gli episodi possono far girare la partita in maniera anche inaspettata”.
DA NON SOTTOVALUTARE – “Partita come questa contro l’Inter non sottovaluti niente. Hanno grande qualità tecnica, fisica, hanno dimostrato nell’ultima partita, fisicamente sui piazzati sono importanti. Forse hanno fatto più gol di tutti. Partita secca però non vuol dire imbattibili, sono cose diverse dal campionato. Noi stiamo bene, quasi tutti a disposizione. Ci dispiace per Federico, io l’ho vissuto due anni fa, so cosa vuol dire. Ma è giovane e in gamba, da qui magari può maturare e diventare ancora più uomo, e tornare più forte. E’ una bella botta per tutto il calcio italiano, per la Juve in primis. Speriamo di poter dedicare a lui la vittoria di domani. Faccio un appello: lo dico da anni, che venga cambiato il regolamento delle supercoppe. E’ capitato anche agli avversari: chi è ammonito deve saltare una finale? Per me non ha una logica, mi auguro che chi di dovere cambi, per favorire lo spettacolo. Da tanti anni si dice e non è cambiato niente, giochiamo senza Cuadrado e De Ligt, ma cambiamola. Magari dal prossimo anno. E’ giusto che tra i campioni d’Italie e della Coppa Italia, tutti i migliori giochino. Poi magari si scontano in campionato. Non ha senso saltare queste partite per un giallo in campionato”.
DOVE MIGLIORARE – “Usciamo troppe volte dalla partita. Sapevamo che la Roma avrebbe fatto una partita fisica e che avrebbe avuto una reazione importante dopo il ko con il Milan, avevano speso tanto ma anche rimuginato tanto per vari episodi di campo e non di campo. Mi aspettavo una partita del genere. L’abbiamo gestita abbastanza bene, concedendo sui piazzati ma la Roma è una squadra fisica ed è stata una partita equilibrata. 1-1 all’intervallo. All’inizio della ripresa situazioni che non devono ricapitare. Siamo stati bravi e fortunati a ribaltare una partita del genere, ma un 1-2 in 5 minuti così vuol dire che a livello mentale non capisci e ti assenti un attimo. Qui dobbiamo crescere, ci è capitato qualche volta quest’anno e rischi di buttare punti che in una stagione sono decisivi”.
COME STAI – “Sto bene, ho avuto le feste di Natale travagliate come metà degli italiani. Per fortuna siamo sempre stati tutti bene in famiglia, mi sono allenato e sto bene, capisci anche un po’ le priorità delle cose. Per fortuna la famiglia non è venuta fuori, ma stiamo bene. Sarà diverso dagli anni passati, ma com’era cominciata l’anno scorso con l’Atalanta dove non partiamo favoriti. Ho perso tante finali da favorito, per episodi e per qualcosa che era mancato, abbiamo perso. Sono contento che si giochi anche a San Siro perché è bellissimo, dispiace che non ci siano tutti gli spettatori. Ma ci accontentiamo in questo momento, andiamo avanti. Siamo un po’ tornati indietro, ci aveva illuso l’estate e il post estate di poter tornare alla normalità. Bisogna adeguarsi Andiamo avanti, la salute di tutti va salvaguardata e questo è l’importate”.
INTER FAVORITA – “Chiaramente se ne parlava già a maggio, avevo fatto la conferenza pre Atalanta e si diceva già che forse era la prima finale dove non siete favoriti. Era la prima volta per la maggior parte di noi. L’Inter un po’ di più, arriva da un’ultima parte di 2021 in cui ha fatto benissimo. L’Inter è la favorita. Ma è una partita secca e può succedere di tutto, c’è voglia di dimostrare di avere qualcosa per vincere il trofeo. Puoi essere meno forte in un percorso a tappe di 38 partite, ma nella partita secca poi puoi valere la squadra che probabilmente vincerà anche quest’anno. C’è quella carica in più”.
CHIESA – “Ho parlato subito a caldo, ero in panchina e ci siamo resi conto quand’è passato. Lì per lì no, abbiamo parlato con il dottore, abbiamo sentito le sensazioni e ci siamo subito resi conto della gravità. Gli sono stato vicino come un fratello maggiore, come gli altri, non c’era bisogno di niente di speciale. In questi primi giorni è tutto molto strano, ha bisogno di tutti nei prossimi mesi. Peggio ancora quando stai per rientrare, rispetto alla riabilitazione. All’inizio è diverso, per un po’ non accetti i cambiamenti del tuo corpo”.
SUPERCOPPA DECISIVA – “Qualsiasi sarà il risultato, non sarà una cosa decisiva. Se riuscissimo a vincere non m’aspetto dei click, così come con un risultato negativo. Serve grande costanza, grande equilibrio. Le iniezioni di fiducia sono importanti, ma non devi volare in alto dopo due vittorie e non devi volare basso se il risultato sarà negativo. Dopo il pari con il Napoli eravamo un po’ troppo affranti, volevamo ripartire con una vittoria e andare a 2 punti dal Napoli, raggiungere il quarto posto subito. Ci vuole calma, l’ho ripetuto sempre, ci vuole il giusto equilibrio. A volte raccogli un po’ di più, a volte un po’ di meno. Ma se hai la giusta consapevolezza, il risultato arriva”.
CURARE I PROBLEMI – “Come? Comunicazione. Nei momenti, aiutarsi a tenersi attivi. Svegli. Attenti. In tutto e per tutto. Siamo 11 in campo, in 90 minuti capita che sei più affaticato. La comunicazione collettiva aiuta a sopperire a questo problema”:
INTER COSI’ FORTE – “Chiedete a Bastoni cosa gli ho detto a ottobre, erano a 7 punti o 10 dalla prima. ‘Il campionato potevate perderlo solo voi’, ma di gran lunga, e sono stato buon profeta. Magari sbaglierò. Il Milan sta tenendo botta, ma come rosa e situazioni mi sembrano i più completi. Sono giocatori che giocano 38 partite su 38. Sono in una maturità che la vedevo la squadra più completa. Nella vita ci si sbaglia tutti, posso sbagliare anch’io, ma mi sembrava la favorita già a settembre”.
JUVE SOFFERENTE – “Perdere uno come Cristiano è stato importante, nascondeva a volte dei problemi. Le partite le fai anche bene, ma se hai un fuoriclasse come lui, è più facile non vedere quei problemi normali che tante squadre hanno. Mi aspettavo un anno di fatica e sofferenza, alla fine siamo la squadra dell’anno scorso con Locatelli e Kean, ma Cristiano in meno. Era normale metterlo in preventivo. Con il lavoro i risultati si possono raggiungere, devi anche switchare la testa e questa è la cosa meno semplice. Non dobbiamo mai sentirci inferiori, ma alla pari. Devi lavorare e devi sprecare molte energie mentali che prima non eravamo più abituati a fare. Credo sia la cosa più difficile da fare, che richiede più tempo. Una volta consapevole trovi le energie. Ti dai nuovi obiettivi raggiungibili e vai a conquistarli”.
fonte: ilbianconero.com