Conferenza Allegri – Massimiliano Allegri si presenta come nuovo allenatore della Juventus. Ecco le sue parole.
INTRODUZIONE –“Buonasera a tutti, è la prima volta dopo due anni. Sono emozionato e ora vediamo di rompere il ghiaccio con domande sempre belle simpatiche…”
CHE JUVE HA RITROVATO – “Sensazioni? Quando ho iniziato mi sembrava essere a 18 anni fa, quando ho iniziato. Emozionato e divertito. Ci stiamo ritrovando, ho avuto solo giovani, bravi, di buona qualità che sabato nella partita hanno fatto un buon test. Ora stanno rientrato quelli della prima squadra. Tempi per i sentimentalismi sono finiti, pensiamo al futuro. Inizio un nuovo ciclo di lavoro, ho a disposizione un’ottima squadra, stiamo cercando di sistemare questa squadra. Formata da tanti giovani, di valore, che devono migliorare perché saranno il valore aggiunto della società. Poi i più anziani: Ronaldo, Chiellini e Bonucci. Questi tre devono essere un valore aggiunto per la squadra, oltre a portare esperienza e tecnica devono essere esempi per quelli più giovani che devono capire ancora meglio cos’è la Juventus. Una società dove giustamente quello che è stato fatto, meraviglioso, rimane nella storia. Poi ci siamo separati perché era giusto e ora iniziamo un nuovo ciclo di lavoro. Dobbiamo migliorare e mettere cose per arrivare a marzo per centrare gli obiettivi per cui partecipiamo”.
SEGNO INDELEBILE – “Inorgoglito per l’affetto dei tifosi? Saranno molto importanti soprattutto se ci sarà la riapertura degli stadi. Dal 22 agosto bisogna fare punti, siamo tutti a zero, quanto fatto non serve a portare trofei futuri, ma per scrivere la storia della Juventus. Da ora dobbiamo pensare a cosa c’è da fare, il dna della Juve è ben preciso. Le vittorie arrivano da sacrificio e lavoro quotidiano e da questo dobbiamo ripartire ora che sono tornato. Trovo una squadra che ha vinto un campionato con Sarri, due trofei con Pirlo. Mi è stato lasciato un buon lavoro con buoni giocatori”.
RONALDO – “Innanzitutto Ronaldo è un g campione grandissimo, straordinario, intelligente. Abbiamo parlato come ho parlato con gli altri. Ho parlato con lui, gli ho detto che è un anno importante e sono contento di ritrovarlo. Ha una responsabilità maggiore. Aveva, 3 anni fa, una squadra esperta e diversa. Ha una responsabilità maggiore, oltre alle qualità da goleador, credo abbia fatto 133 gol in 150 partite e da lui mi aspetto molto sul piano della responsabilità. E’ tornato con buona condizione, con grandi stimoli. Poi durante l’anno ci sarà una gestione verso tutti i giocatori. Non dimentichiamo che io, sfortunatamente o fortunatamente, non ho attraversato il periodo covid. Sono stati un anno e mezzo giocato in continuità. Bisogna trovarli al meglio della condizione attraverso la gestione. Dybala è in ottime condizioni, fisicamente e soprattutto mentalmente. Paulo fa gol, ha 20 gol nelle gambe, calcia le punizioni, come presenze dopo Chiellini sarebbe il capitano della Juventus visto che Bonucci è andato e ritornato. Ci ho parlato e l’ho trovato motivato. Sono molto contento della squadra a disposizione, per l’entusiasmo che ho trovato nei ragazzi. Fondamentale. Attraverso l’entusiasmo, la voglia di lavorare, raggiungere gli obiettivi, potremo fare un’ottima stagione”.
NUOVI GIOCATORI – “Rabiot è un giocatore che ha qualità importanti, l’anno scorso ha fatto 3 gol e per le qualità che ha lui sono pochi. Rabiot alla fine dell’anno deve fare molti più gol. McKennie è un giocatore che ha l’istinto del gol, la fortuna che ho è che questa squadra ha tanti giocatori con gol nelle gambe. Chiesa, Dybala, Ronaldo, Rabiot, McKennie… bisogna fare 75 gol a fine anno. 75 bisogna trovarli tra le punte, 40-45, tra i centrocampisti e i difensori. Abbiamo buoni saltatori di testa… ha grandi potenzialità la squadra, bisogna lavorare tutti i giorni. Quando abbiamo parlato con il presidente, a parte che la riconoscenza e la scelta che ho fatto di accettare questa grande sfida, emozionante, è una scelta anche di riconoscenza e di affetto. Alla fine ho fatto la scelta della Juventus, ringrazio le altre società che mi hanno cercato. Mi sono svegliato alle 8, ho chiamato Andrea e gli ho detto che ci saremmo visti la sera. E’ così. Sono contento del ritorno, mi dà la possibilità di tornare ad allenare e vincere”.
DYBALA – “Paulo ha dei numeri dalla sua parte, l’anno scorso non ha fatto annata straordinaria, ha la possibilità di mostrare il suo valore. E’ arrivato alla Juve da giovane, è nell’età matura, ho lasciato un ragazzo molto giovane e ho ritrovato un uomo. Si rende conto che è un anno importante e si è presentato nel migliore dei modi. Paulo fa gol, e sono importanti, oltre alle giocate importanti. Un giocatore su cui punto molto e da cui pretendo molto”.
INTER – “Ci sono allenatori importanti. E’ tornato Spalletti, Mourinho, Sarri alla Lazio, io alla Juve. Inzaghi all’Inter. Pioli al Milan. C’è una sfida importante tra gli allenatori. L’Inter è tornata a vincere ed è la favorita. Dobbiamo essere bravi a costruire un percorso che ci porta a vincere il campionato. Poi la Supercoppa, la Coppa Italia, la Champions. La Champions è un desiderio, da parte di tutti. Ho un po’ letto… Allegri arriva e c’è la Champions. No, troppe componenti. E’ un desiderio. Primo obiettivo: passare il turno, poi dagli ottavi l’obiettivo è vincerla. Dobbiamo arrivare a marzo in tutte le competizioni”.
5 SOSTITUZIONI – “Il passaggio al portiere? L’avevo detto perché aveva aumentato il gioco effettivo. Prima le partite finivano così, ora col fatto che il portiere – da statistica – fa cambiare la partita nell’ultimo quarto d’ora. Le sostituzioni le cambiano. Non ci sono abituati, io all’inizio mi tengo sulle tre, poi magari passo a quattro, a cinque. O magari ne tengo solo una. E’ una buona possibilità. Ma sta all’allenatore gestire le sostituzioni nel migliore dei modi. Prima non lo potevi fare, ora sì. Se becchi una partita storta, puoi cambiarne 4. Mi vengono cose in mente, poi magari faccio casino…”.
L’AVVERSARIO – “Il Milan è cresciuto, i giovani hanno un altro anno di esperienza. Sono tra i favoriti, così come l’Inter, la Juventus, lo stesso Napoli. La Roma di Mourinho. Importante dare continuità ai risultati, per vincerlo è importante questo”.
VOGLIA DI ALLENARE – “Ho guardato tante partite, più il secondo anno che il primo. Dopo 16 anni che allenavo avevo bisogno un po’ di staccare. Il secondo sì, volevo capire se ero ancora in grado. Guardando le partite c’era da capire cos’avrei fatto o meno…”.
KULUSEVSKI – “Datemi tempo di vederlo, ne ho visti solo due di allenamenti. Mago non sono, tento di fare l’allenatore. Kulusevski è un ottimo giocatore, deve migliorare in fase realizzativa. Con un motore importante ed è migliorabile. L’obiettivo è arrivare in fondo, vincere più competizioni possibili, creare valore su questi giocatori. Cioè migliorarli. Che è ciò per cui sono stato chiamato: risultati e valore. Questa è una squadra pure divertente da allenare, tutti giovani con potenzialità enormi, a fine anno magari saranno migliorati. Farà sì che la Juve possa avere un valore aggiunto”.
PUNIZIONI – “Io non so le decisioni di questi due anni. Io cerco di sfruttare le caratteristiche dei calciatori. Ronaldo è un calciante da lontano, Paulo da vicino. Uno è destro e l’altro sinistro. Poi se verrà un calciante destro bravo… vedremo!”.
CORTO MUSO – “Più che la teoria, la pratica. Se fai 80 punti e gli altri 79… l’importante è fare quel punticino e portare a casa lo scudetto. Sappiamo che serve un tot di gol, serve prenderne soprattutto pochi. Anche quest’anno, più che mai, ha vinto la miglior difesa. Sono tanti anni. L’ultimo scudetto della Juve non è stata la miglior difesa. Ma è stato un campionato strano, un momento molto difficile per giocare a calcio”.
TEORIA DEI PUNTI – “I punti sono sempre quelli. Dire quanti ne servano, tra gli 86-88 sarà la quota scudetto, è la mia sensazione, è il 20 luglio e magari mi sbaglio. Per me va bene così, non è che voglio giocare qua, là, venerdì, sabato. Ci organizzeremo e giocheremo al meglio, sapendo che ci sono i diritti televisivi con precedenza e dobbiamo adeguarci. Sono quelli che sponsorizzano e senza fare tanto casino giocare”.
SFIDA NELLA SFIDA – “Dire ora che giocheranno tutti insieme, sarei molto presuntuoso. Dovrei avere tutta la squadra a disposizione, poi dovrò trovare un equilibrio. Non è che metto la formazione per far divertire, ma una che giochi bene a calcio, che ottenga risultati. Devo tenere in considerazione i blocchi da sette partite. Difficilmente si troveranno i giocatori che potranno giocare 7 partire di fila. Dovremo essere bravi a gestire al meglio tutti nelle migliori condizioni. Poi andranno in Nazionale. Martedì arrivano tutti, non è che li si può aspettare, dopo 15 giorni si ricomincia. Abbiamo 20 giorni per metterci in pista. Credo molto nei singoli giocatori che hanno ancora molto da dare e soprattutto da migliorarsi, è il fatto più positivo per questa squadra”.
CENTROCAMPISTA – “Il ruolo di manager? Sono arrivato 7 anni fa alla Juventus e ho lavorato allo stesso modo, in totale sintonia con la società. Il mercato, insieme a Cherubini, Arrivabene e Nedved decideremo cosa si può fare e non si può fare per migliorare la squadra. Non è che rispetto a prima ho più margine di lavoro, il mio lavoro è sempre quello. Sono aziendalista, a me piace molto come parola. Devo portare risultati e creare valore, ed essere in totale sintonia con la società. Se c’è da prendere una decisione, ci riuniamo e decidiamo. Mi viene da sorridere quando sento Allegri fa il manager. Che manager? Il tecnico deve entrare in totale sintonia con la società. Non cambia rispetto al passato”.
DYBALA – “C’è una linea gerarchica. Il capitano e il vice capitano vengono decisi in base agli anni di presenza. Chiellini è il più vecchio, Bonucci… eh Bonucci se n’è andato e lì ha perso. Si azzera. Quando uno decide una cosa, il capitano lo fa un altro. La fascia la compra se la vuole e Leo lo sa. Nell’ultimo anno mio, o nel penultimo, il capitano è stato Mandzukic, Khedira e ora piano piano sta riscalando”.
BERNARDESCHI – “Il mio pensiero è che un giocatore è bravo o non è bravo, poi ci sono le annate non felici. Sono ragazzi che durante la crescita non calcistica, ma anche di vita personale, cambiano perché si sposano, nascono i figli. Sono componenti che cambiano. Alcuni le subiscono, altri no. Bernardeschi è un giocatore importante e si ripresenterà con la testa giusta. Dobbiamo sapere che non abbiamo tanto tempo per preparaci. Quel tempo deve essere ottimizzato perché siamo solo un gruppo, per diventare squadra lavoreremo”.
RONALDO SICURO – “Sono sicuro che Ronaldo farà gol. Che faccia il centravanti o chi più spostato, ma è un giocatore che fa gol. Non potete vedere gli allenamenti, ma quando si allenano lui e Dybala sbagliano poco. Sono caratteristiche che non tutti non hanno. Alcuni devono migliorare: Rabiot ha potenzialità, questa palla gli va dappertutto quando tira, ma deve avere l’ambizione di fare 10 gol in campionato. Ha inserimento, ha buon piede, è bravo. Poi altri giocatori con altre caratteristiche. Da ogni singolo giocatore devo far renderlo al massimo per le proprie caratteristiche. Non posso chiedere 10 gol a Bentancur, poi magari è il migliore per le caratteristiche che ha”.
ARTHUR – “Sono arrivato, non ho fatto in tempo ad andare alla Continassa che si è operato. E’ un buon giocatore, ha tecnica ed è un infortunio con poche casistiche. Speriamo di averlo in un mese e mezzo, bisogna essere anche un po’ fortunati. Lo aspettiamo tutti nel più breve tempo possibile”.
LOCATELLI – “Non ne parlo, è una roba di mercato e non ne parlo”.
REAL MADRID – “No due volte? Diciamo di sì. Devo ringraziare il Real Madrid, il presidente per l’opportunità che mi aveva dato. Ma ho fatto riflessioni e ho scelto la Juventus, diciamo che è stato un gesto d’amore verso una società che mi aveva dato tanto. Credo in una squadra giovane e divertente. Divertente è un discorso, poi però bisogna vincere. Che è l’unica cosa che conta ed è importante. Farlo attraverso le qualità dei calciatori”.
fonte: ilbianconero.com
Questo post è stato pubblicato il 27 Luglio 2021 15:29