Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport, in cui si è soffermato sulla vittoria della Coppa Italia contro la Juventus:
“In genere, si dice che il primo amore non si scorda mai. Ma il trionfo dell’altra sera ha un sapore diverso e speciale. Arriva dopo un periodo dolorosissimo per l’umanità intera, Sud compreso, e rappresenta un passo verso la normalità. Sa di riapertura, pare un sipario che si alza. O meglio ancora, sa di alba: è come se stesse risorgendo il sole”.
SULLA PAURA DI SBAGLIARE SCELTE – “Mai. Perchè sono sempre lucido nelle mie scelte, non agisco mai d’istinto e, anzi, nelle difficoltà, viene fuori la parte razionale e ragionevole di me. Mi assumo sempre le mie responsabilità, ci metto la faccia, l’ho fatto anche quando ho dovuto separarmi da Ancelotti: in tanti pensavano stessi sbagliando, Carlo stesso me lo disse, però evidentemente era necessario quell’intervento”.
SULLA COPPA – “L’ho concessa ai ragazzi e a Gattuso per una notte, ma una soltanto. Poi la voglio qua, vicina alle altre, per gustarmela e ricordarmi di quante cose siamo stati capaci in questi sedici anni”.
LA PRIMA TELEFONATA POST-VITTORIA – “Mi pare di ricordare Claudio Lotito, doveva essere mezzanotte. Poi ho chiuso il telefono e stranamente ho dormito sino alle nove, io che alle sei sono già sveglio”.
SU GATTUSO – “Ci siamo già incontrati prima della gara, abbiamo chiacchierato come al solito, non avremo problemi a far convergere le nostre idee. Ci siamo presi subito, ha avuto un effetto immediato su questa squadra che per me è fortissima. Non lo dico da oggi, non sono neanche io a dirlo: è il campo che lo sostiene. L’anti-Juventus siamo stati noi in questi anni, per quel che abbiamo vinto e per quello che abbiamo rischiato di vincere. Cosa ha portato? L’autorevolezza che l’ha fatto entrare nella testa dei ragazzi. Una empatia che è scattata subito, tra me e lui, tra lui e i calciatori. Mi ricordo di averci visto e, con modestia, di aver sempre fiuto nella scelta dei tecnici”.
SUL TENTATIVO ALLEGRI – “Ho l’abitudine di fare valutazioni ampie e volevo sentire sia Allegri che Gattuso. Chiamai prima Allegri, con cui ho un rapporto diretto e di stima da anni e quando gli telefonai fu onesto e mi disse: Aurelio, sto fermo, ne ho bisogno, non c’è preclusione assoluta, perché avete realizzato un progetto straordinario. E poi noi due ci vogliamo bene. Ma ho deciso di starmene un po’ tranquillo. Chiamai Rino, come da copione, e venne a Roma: e adesso eccoci qua”.
SUL CAMPIONATO – “Non è semplice, non è impossibile. La distanza è notevole ma il Napoli che ha vinto la Coppa Italia ha battuto nell’ordine Lazio, Inter e Juventus. Ci proviamo, anche perché il quarto posto cambierebbe pure gli scenari futuri. Non sappiamo quale sarà il contesto economico nel quale andranno inserite eventuali cessioni, nè i parametri che la tendenza del mercato imporrà per gli acquisti. Contare sui diritti Champions ti toglie questa ansia da dosso”.
fonte: ilbianconero.com