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Deeney non vuole allenarsi: “Non metto a rischio la vita di mio figlio”

Deeney non vuole allenarsi – Se la Bundesliga è ripartita, Liga, Serie A e Premier League sono ancora in altomare. Nessuna data sicura sulla ripartenza, nonostante si stia lavorando giorno dopo giorno al ritorno in campo. Situazione complicata in Inghilterra, visto e considerando che molti giocatori sono contrari ad allenamenti e gare. Con Troy Deeney in prima fila. Giocatore che qualche settimana fa si era reso protagonista di una diretta social indossando la maglia della Juventus

Già dubbioso sul fatto di tornare a giocare negli ultimi giorni, Deeney ha evidenziato nuovamente le difficoltà di riprendere con il pallone. Intervenuto allo show Talk that Talk su Toutube, l’attaccante del Watford ha evidenziato di non avere nessuna intenzione di tornare in campo visti i lutti in famiglia. E non solo.

Deeney non vuole allenarsi, le parole del capitano del Watford

Deeney ha infatti un figlio di appena pochi mesi e non vuole rischiare:

“Dobbiamo tornare ad allenarci questa settimana, ma io ho già detto che non ci andrò. Basta solo una persona infetta per contagiarsi e io non voglio portare il virus a casa mia. Mio figlio ha cinque mesi e ha difficoltà respiratore, non voglio metterlo in pericolo”.

Il 31enne inglese pensa solo alla sua famiglia, dopo aver perso gli affetti maggiori nel corso degli anni:

“Ho già perso mio padre e i miei nonni, quasi tutti quelli a cui volevo bene. Quindi la salute della mia famiglia è più importante di qualche sterlina in più nel portafogli. Il protocollo dice che devi tornare a casa senza toglierti i vestiti che hai usato per l’allenamento. E se li metto a lavare con le cose della mia compagna o di mio figlio, posso portare il contagio”.

Non è chiaro cosa farà il Watford a proposito di questa presa di posizione, secondo lo stesso Deeney condivisa da più della metà dei colleghi di Premier League: il 31enne di origine giamaicana è tra l’altro il capitano degli Hornets, una posizione di spicco.

Deeney ha tante domande riguardo l’eventuale ripartenza, fatte durante i colloqui delle ultime settimane:

“Considerando che i dati dicono che le persone di colore, gli asiatici e quelli di etnia mista rischiano il contagio quattro volte di più degli altri, sono previsti controlli aggiuntivi? Si faranno elettrocardiogrammi per vedere se qualcuno ha patologie pregresse non diagnosticate? E ho detto loro ‘se non lo sapete voi come andranno le cose, perchè dovrei mettermi a rischio io?'”.

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fonte: goal.com

Questo post è stato pubblicato il 19 Maggio 2020 15:02

Leonardo Costa

Laureato in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli studi di Torino. Dopo varie esperienze lavorative nell'ambito giornalistico, mi sono specializzato in quello sportivo e in particolare con il portale Calcioj.com. Da sempre pratico sport con una passione particolare per il calcio e la bici. Occhio sempre vigile sull'evoluzione dell'informazione.

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