Dov’è finito Bentancur? Dove sono i suoi strappi, il suo dinamismo, l’aiuto in fase di impostazione? Fa strano, comunque. Vedere sbocciare una nuova Juve senza Rodrigo. Lì nel mezzo, a dettare tempi e legge.
Qualcuno se l’è chiesto, qualcun altro ha dato le solite risposte: le rotazioni, ci sarà tempo, Arthur deve mettere minuti nel motore. Intanto, i punti si disperdono come le briciole di Pollicino.
E l’uruguaiano non ha intenzione di tornare indietro ora che è avanti a tutto e tutti.
GERARCHIE – C’è anche una questione di gerarchie da definire. Con il ritorno di McKennie, come funzionerà il centrocampo? Andrea Pirlo, sui mediani, è da mano sul fuoco e fiducia totale: se dice di non poter trovare spazio a un regista, si va verso l’atto di fede.
Se insiste sui due in mezzo più uno, non ha senso chiedere il rombo. Però così resta fuori Rodrigo, o almeno fa una fatica più che bestiale. Lui che da mezzala è uno spettacolo e da regista è la robustezza che sa farsi pure qualità. No, sembra non vederlo, il Maestro.
Sembra preferirgli il fraseggio stretto di Arthur (in crescita, ma…) e la fisicità di Rabiot, anche ieri in grado di fornire ottime risposte. Da qui in avanti, la crescita della Juventus passerà soprattutto dalla tenuta della mediana.
Senza Bentancur, quanto potrà evolversi? Sarà l’ennesima prova del fuoco – e l’ennesimo esperimento – targato Andrea Pirlo.
fonte: ilbianconero.com
Questo post è stato pubblicato il 26 Ottobre 2020 19:47