Dybala – Un paragone vero e proprio sarebbe fuori luogo: diversi i ruoli, le epoche e, almeno finora, il valore assoluto. L’aggancio di Paulo Dybala a Michel Platini nella classifica dei marcatori juventini di ogni tempo, a quota 104 gol, consente però di richiamarsi a Le Roi e a una caratteristica in comune con la Joya per spiegare come il suo recupero possa essere decisivo per migliorare l’efficacia dell’attacco juventino.
Un’esigenza manifestata spesso da Massimiliano Allegri nelle ultime settimane, una volta risolti i problemi difensivi («Bisogna migliorare negli ultimi 30 metri» è una frase che, con qualche variante, il tecnico ha pronunciato più o meno a ogni conferenza stampa).
La caratteristica in comune tra il 10 degli anni Ottanta e quello di oggi è la bidimensionalità del loro gioco: la capacità di essere incisivi e decisivi sia in fase di impostazione e rifinitura, sia in fase realizzativa.
Dybala non è certo Platini, un regista capace di vincere tre volte la classifica marcatori, sorta di incrocio irripetibile fra Pirlo e Trezeguet, però è da sempre un uomo chiave nello sviluppo del gioco bianconero come nella sua finalizzazione.
La sua naturale tendenza ad arretrare per dialogare con i compagni, unita alla tecnica sopraffina e alla fantasia, rende più precisa e meno prevedibile la risalita del campo con la palla della Juventus. La sua abilità nel dribbling e la sua precisione al tiro consentono invece alla squadra bianconera di concludere di più e meglio verso la porta avversaria.
fonte: tuttosport.com
Questo post è stato pubblicato il 26 Ottobre 2021 11:23