Furino intervista – 528 presenze Beppe Furino e Giorgio Chiellini. La storia della Juventus è tutta qui. A Tuttosport, l’ex capitano bianconero parla e confronta i tempi.
IL RECORD – “È un’impresa e sono contento, perché è un giocatore formidabile e questo mi rende ancora più orgoglioso e felice di essere arrivato a giocare così tante partite e di condividere il record con uno come Chiellini”.
SOMIGLIANZE – “È un esempio per le qualità morali che sa esprimere al di là di quelle tecniche. Incarna lo spirito di determinazione, sacrificio, volontà e lotta che sono requisiti fondamentali per essere un grande campione. Solo pochi, anzi pochissimi, possono farne a meno. Bisogna mettersi in testa che solo pochi eletti, gente come Pelé o Maradona, sono talmente superiori e potevano fare a meno di applicazione e costanza. Gli altri, e dico tutti gli altri, devono sempre unire il carattere alle qualità tecniche, altrimenti restano mezzi giocatori”.
ALTRI VALORI – “Sì, mi è piaciuta. Hanno giocato la partita della vita, il che mi lascia un po’ perplesso perché era solo una partita di campionato, che non avrebbe dovuto richiedere l’impegno di una finale. Ma, chiariamolo, io sono un tifoso e quando si vince va sempre bene. Si vede che i giocatori avevano capito che era una partita di vitale importanza per la società, che non può permettersi di non andare in Champions League, e in fondo era importante anche per loro che devono giustificare i loro lauti ingaggi”.
Furino intervista, le parole sulla Juve e Chiellini
CON BONIPERTI – “Ahhh (ride), per molti giocatori quest’anno sarebbe stata dura. Sapete, all’epoca i contratti erano annuali, per cui rinnovavi sulla base del rendimento dell’anno prima. E Boniperti non faceva sconti a nessuno. Anzi sì, faceva lo sconto a se stesso sui nostri ingaggi Quest’anno ho patito molto una certa disorganizzazione difensiva. Abbiamo preso dei gol di cui non riesco a capacitarmi. Per me la prima regola è non prendere gol. Quella di mercoledì è stata una partita giocata in modo attento e il gol è stato incassato solo nel finale, con un rigore che, a mio parere, non c’era. Mentre ho trovato incredibile quello non dato per il fallo di Lozano su Chiesa”.
DYBALA – “Meno male. Però deve fare di più. Non può cavarsela giocando una decina di partite all’anno. Così non è utile e allora meglio cederlo. Intendiamoci, è un giocatore di qualità, di grande qualità. Ma la continuità di rendimento non è un dettaglio quando si guadagnano quei soldi e si è uno dei giocatori su cui compagni e società fanno conto per vincere le partite. Chi prenderei? Giocatori freschi, giovani di prospettiva. Ma non ditemi dove prenderli perché non è il mio mestiere. Però mi piacerebbe vedere i giovani, come se ne sono visti tanti quest’anno”.
I GIOVANI – “Chiesa mi sembra abbia lo spirito giusto e l’olandese in difesa è davvero forte. E poi vorrei vedere Dragusin. È forte? Allora buttiamolo dentro e vediamolo. Non ci deve essere paura nel mettere i giovani. In un momento di crisi economica il settore giovanile dovrebbe essere una grande risorsa da cui attingere, ma ci vuole coraggio e coerenza per poi farli giocare, questi giovani”.
CHAMPIONS – “Non so… Vedo il Milan in calo, meno organizzato e feroce di quello di inizio stagione. Le altre sono tutte agguerrite, ma se la Juventus gioca come contro il Napoli può farcela. Se ci fosse stata più collaborazione, più unità di intenti nella squadra, quest’anno sarebbe stata una stagione completamente diversa, perché io sono convinto che la Juventus è più forte dell’Inter”.
fonte: ilbianconero.com