Vialli se n’è andato, è scivolato via dalla vita dopo aver provato ancora una volta a resistere, a far stancare il compagno di viaggio indesiderato che – raccontava – “c’è e posso solo sperare che un giorno si stanchi, scenda e mi lasci proseguire il mio viaggio”. A riportare la notizia è Il Secolo XIX.
Luca Vialli se n’è andato, è scivolato via dalla vita dopo aver provato ancora una volta a resistere, a far stancare il compagno di viaggio indesiderato che – raccontava – «c’è e posso solo sperare che un giorno si stanchi, scenda e mi lasci proseguire il mio viaggio. Perché ho ancora voglia di fare tante cose per tanti anni». Invece Luca se n’è andato a 58 anni e mezzo e l’inverno maledetto che ha appena stroncato un altro combattente, Sinisa Mihajlovic, il guerriero tanto dolce quanto spavaldo, si porta via Luca che, negli ultimi tempi, aveva le sopracciglia solo da intuire, la testa lucida e la barba molto bianca. Ha vinto il tumore al pancreas, come una leucemia si è portata via Sinisa.
E chissà quale angoscia e quale smarrimento può provare oggi Roberto Mancini, che era amico fraterno del campione serbo ma fratello vero – in toto, anche se non di sangue – di Gianluca. Alla cui morte è quasi impossibile pensare perché Luca, che ha patito, sofferto e si è battuto come un leone, era simbolo di vita e gioia di vivere. La bella stagione, già –
Luca con i suoi riccioli che fanno parte dell’immaginario collettivo di chiunque ami il calcio. Luca ragazzino con la maglia grigiorossa della squadra della sua città, la Cremonese. Luca che aveva una passione, anche se in quella famiglia seria e borghese, sempre lontana dai riflettori il calcio non era una priorità.
Questo post è stato pubblicato il 6 Gennaio 2023 10:26