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Grossi errori Juve, ecco la lista: non li ha commessi Pirlo

Grossi errori Juve – Meno 20 punti rispetto all’ultima Juventus di Max Allegri (2018-19) e meno 14 rispetto alla Juve di Maurizio Sarri (al netto di una partita ancora da recuperare). Dopo 28 giornate di Serie A, la differenza fra la squadra di Andrea Pirlo e le due Juve che l’hanno preceduta è questa. Una distanza abissale, che ci dà un’indicazione ormai quasi definitiva: i bianconeri quest’anno con tutta probabilità non vinceranno lo scudetto.

Le responsabilità di questo crollo le abbiamo analizzate in lungo e in largo in questi due giorni che hanno fatto seguito alla clamorosa sconfitta con il Benevento, e sono colpe che vanno distribuite fra società, allenatore e giocatori. Ma non equamente, perché secondo noi le responsabilità principali sono da attribuire alla dirigenza, in particolare per tre errori madornali commessi nell’ultimo biennio, errori che la Juve non aveva mai commesso prima.

Grossi errori Juve, ecco le colpe della società

Quelli commessi da Agnelli, Nedved e Paratici sono tre errori che riguardano le modalità di scelta di allenatori e giocatori, e pensiamo che siano errori che la Juve sta pagando sul campo:

1) Aver dato retta ai giocatori per la scelta dell’allenatore. E’ quello che è accaduto con la scelta di esonerare Maurizio Sarri, inviso a Cristiano Ronaldo e ai senatori bianconeri, fin dalla sua infelice battuta durante la prima amichevole con il Tottenham (“Ma come ho fatto a perdere due scudetti contro di voi”). Attribuire questo potere ai giocatori è stato un grave errore, che la Juve mai aveva commesso prima, con Boniperti, con Moggi e con Marotta.

2) Aver dato retta agli allenatori per alcune scelte sui giocatori. E facciamo un esempio che, anche in questo caso, ha a che fare con Sarri, e la sua scelta di bocciare Emre Can (che nella Juve attuale servirebbe come il pane) e Mandzukic. Alla Juve il mercato lo ha sempre fatto il club, non gli allenatori, e questo è sempre stato un punto di forza. Queste trasgressioni alla regola sono state un errore.

3) La ricerca ossessiva delle plusvalenze a discapito degli aspetti tecnici. E’ un tema che abbiamo trattato a più riprese sia su ilbianconero.com che su calciomercato.com e il caso Arthur è solo l’esempio più eclatante, con un valore di 72 milioni di euro più 10 di bonus irrealistico in rapporto al valore tecnico del giocatore e spiegabile solo con la necessità di fare una plusvalenza entro il 30 giugno del 2020, con il contemporaneo trasferimento di Pjanic al Barcellona.

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fonte: ilbianconero.com

Questo post è stato pubblicato il 24 Marzo 2021 0:50

Leonardo Costa

Laureato in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli studi di Torino. Dopo varie esperienze lavorative nell'ambito giornalistico, mi sono specializzato in quello sportivo e in particolare con il portale Calcioj.com. Da sempre pratico sport con una passione particolare per il calcio e la bici. Occhio sempre vigile sull'evoluzione dell'informazione.

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