Ibra sfida Juve: “Voglio lo scudetto vero, non quello invernale”

Ibra sfida Juve – Zlatan Ibrahimovic, ha parlato in una lunga intervista concessa a Repubblica e al Corriere dello Sport.

GOL E PRESENZE – “Se non si fa gol, non si vince. È una delle mie responsabilità: segnare o fare segnare. Mi sento un leader in campo, i compagni mi seguono: 10 anni fa c’erano un’altra situazione e un altro gruppo. Questo è molto giovane, ma con lavoro e sacrificio arrivano i risultati. Poi non dipende tutto da me».

SCUDETTO – “Non prometto un posto Champions, è ancora presto, il secondo in classifica è sempre il primo degli ultimi. Io devo puntare al massimo, per fare uscire il meglio da me e dagli altri. Non mi interessa lo scudetto d’inverno, ma il titolo vero. Non è normale per i tifosi e per il club stare 7 anni fuori dalla Champions. Forse in questi 7 anni ci sono state tante cose anche fuori dal campo: se non c’è stabilità sopra, non può esserci sotto”.

Ibra sfida Juve, le parole dello svedese

GAZIDIS E RANGNICK – “Eravamo bloccati dal lockdown e la squadra non sapeva niente del futuro. Io cercavo risposte, non ero il solo. Ci sentivamo giudicati prima ancora di potere fare davvero qualcosa. Rangnick? Si parlava di una persona che non c’era. Mancavano certezze, sono arrivate con la conferma di Pioli”.

PIOLI – “Il nostro è un rapporto professionale: lui è l’allenatore e io il giocatore. Ha fiducia in me e mi fa stare bene. È un grande gentleman: non era semplice per lui, eppure non ha mai ceduto. È stato elegante, un altro avrebbe mollato. Il suo messaggio era di guardare sempre avanti: si è dimostrato da grande club”.

FUTURO – “Finché sto bene, vado avanti. Sono sempre stato onesto, non voglio mettere nessuno in una situazione da cui non può uscire. All’inizio ho firmato per 6 mesi: è capitato, a chi era tornato al Milan la seconda volta, che non sia andata bene. Siamo stati più flessibili lasciandoci vie d’uscita. Nelle vacanze di Natale ho portato i miei due figli al Vismara? Vediamo, il mio contratto finisce tra 6 mesi. Tutto è possibile”.

VAR, DIFENSORI E SUPERLEGA – “La Superlega mi sembra una questione politica tra Fifa e Uefa, per fare vedere chi è più potente. Sul Var dico che gli errori fanno parte della vita, ma si sta andando nella direzione giusta, anche se le regole sul mani non si capivano bene e a Firenze mi hanno rubato il gol dell’anno. Comunque il Var rende più giusti anche i duelli coi difensori. Mi piace Chiellini, è un animale, ha una mentalità che ti motiva, non puoi mai essere sicuro di averlo superato. Mi piacciono i duelli leali, non sporchi, non per fare male. Come quelli con Maldini, anche se lui dice che sono migliorato”. 

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fonte: ilbianconero.com

Leonardo Costa
Leonardo Costahttps://www.calcioj.com
Laureato in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli studi di Torino. Dopo varie esperienze lavorative nell'ambito giornalistico, mi sono specializzato in quello sportivo e in particolare con il portale Calcioj.com. Da sempre pratico sport con una passione particolare per il calcio e la bici. Occhio sempre vigile sull'evoluzione dell'informazione.

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