Intercettazione Bonucci – “Scusa Fabio, io mi fido di te ma se poi arriva un altro?”. “Leo, la Juventus è quotata in Borsa, è della famiglia Agnelli. Vuoi che succeda il finimondo per due stipendi?”. La conversazione – riportata da Repubblica – è tra Bonucci e il direttore sportivo Fabio Paratici è del 2020, ma il calciatore ne parla agli investigatori il 4 aprile di quest’anno, quando viene sentito a proposito della “prima manovra stipendi”. Il finimondo a quel punto è già scoppiato, la guardia di finanza ha già perquisito gli uffici della Continassa.
Intercettazione Bonucci, le parole con Paratici
DOBBIAMO ESSERE PRONTI – L’edizione odierna di Repubblica riporta anche una frase di Paratici a Cherubini: “Dobbiamo essere aperti su tutto. La priorità sarà vendere in prima squadra ma allo stesso tempo prepariamo cessioni giovani. Facciamoci trovare pronti, così potremmo scegliere e non essere costretti a restare a piedi. In qualche modo faremo e arriveremo a dama… ne sono sicuro, siamo troppo bravi e troppo allenati”.
LA REAZIONE DI CHERUBINI – Le carte dell’inchiesta raccontano di accordi segreti tenuti nei cassetti di avvocati e notai, con la paura che qualcuno possa scoprirli: “È meglio che non ci fosse quel carteggio — si sente nelle intercettazioni —. E ancora grazie che Ronaldo non ha fatto dei pizzini pericolosi”. Ma i finanzieri hanno anche trovato diversi foglietti manoscritti, appunti cifrati per dare a tavolino valori ‘artefatti’ ai calciatori, sostengono gli investigatori, necessari per ripianare ‘investimenti oltre le previsioni di budget’, ‘mercati pirotecnici’ e ‘arroganti’. “Giuro ho avuto delle sere — si sfoga Cherubini al telefono — che tornavo a casa e mi veniva da vomitare solo a pensarci”.
fonte: ilbianconero.com