Intervista Toni – Luca Toni, ex campione del Mondo con l’Italia, ha rilasciato una intervista ai microfoni di TuttoSport:
Buongiorno Luca Toni. Atalanta-Juventus è sinonimo di…
«Spettacolo. Sarà una bellissima partita, tra squadre portate ad attaccare piuttosto che a difendere, con tante occasioni e tanti campioni protagonisti. Quella dell’Atalanta è una rosa all’altezza delle grandi in lotta per la Champions. Zapata, Muriel, Ilicic, penso anche a Pessina: tutti bravissimi».
La sorprende la frequenza con cui Muriel non smetta di incidere anche a gara in corso?
«Ho sempre pensato fosse un predestinato. Gli mancava continuità, l’ha trovata con Gasperini. Ha qualità impressionanti, me ne accorsi subito quando gli giocavo contro. Lui e Zapata meriterebbero di essere sempre titolari, ma evidentemente è bravo anche l’allenatore a gestirli bene. Il tecnico ha l’imbarazzo della scelta, non solo in attacco».
Sarà una sfida da 132 gol: 71 per l’Atalanta, 61 per la Juventus. Quale è il segreto dei bergamaschi?
«Chiunque giochi oppure entri in corso d’opera è contento. O perlomeno è quello che sembra e se ci sono mugugni evidentemente nessuno lo fa notare. Tutto merito di Gasperini: ha costruito un bel gruppo, composto da calciatori perfettamente consapevoli del fatto che si stiano giocando tanto, anche in Champions. E Muriel è decisivo anche quando parte in panchina: altrove non sempre succede, anzi».
Cristiano Ronaldo è al centro di tutto, anche quando la Juventus vince ma lui non fa gol. E persino quando si monta un caso che non esiste: la vicenda della maglietta regalata al raccattapalle a fine partita contro il Genoa. Lei da che parte sta?
«È un giocatore molto importante per la Juventus, è il capocannoniere del campionato, sta segnando tanto. Però alcuni suoi atteggiamenti nei confronti del gruppo non mi fanno impazzire. Ripenso a quando giocavo io: ero molto egoista e se non facevo gol rimanevo comunque sul campo ad esultare. Sopportavo la delusione e la tenevo dentro di me. Perché al di là del fatto che sia stato un caso o meno, la maglia non la lanci, la consegni. Un grande campione a volte deve dare l’esempio. Cristiano in questo modo avrebbe evitato anche il semplice chiacchiericcio, che proprio non serve».
fonte: tuttosport.com
Questo post è stato pubblicato il 15 Aprile 2021 10:41