Juve inferno Covid – L’Europa resta nella morsa del Covid e la Juventus si adegua nell’affrontare la trasferta in Portogallo, piegato dal contagio, dove è in vigore un lockdown duro, come gli italiani hanno vissuto nel marzo-aprile dello scorso anno.
Negozi, bar e ristoranti chiusi, didattica a distanza, divieto di uscire dalle proprie abitazioni se non per fare la spesa e per le emergenze sanitarie, smartworking obbligatorio in tutte le aziende: il paese lusitano era stato il fiore all’occhiello dell’Europa durante la prima ondata, riuscendo a contenere l’espansione del contagio con pochissimi casi di Coronavirus, ma nel periodo natalizio l’arrivo della variante inglese è stata devastante.
Juve inferno Covid, ecco cosa sta per succedere
A gennaio si è registrata quasi la metà di morti e contagi da inizio pandemia, con il sistema sanitario in ginocchio e gli ospedali al collasso. La media dei contagi negli ultimi 14 giorni è la più alta d’Europa: 1430 positivi per 100mila abitanti.
In questo scenario preoccupante il club bianconero prepara il blitz di trenta ore a Porto e cambia programma: approfittando dell’opportunità concessa dall’Uefa, preferisce svolgere la conferenza stampa di Andrea Pirlo e di un giocatore in streaming a Torino, prima della trasferta, anziché in presenza a Porto.
Non era mai successo nella fase a gironi di Champions, tra ottobre e dicembre: il tecnico bianconero aveva parlato a Kiev e a Budapest davanti ai giornalisti, con distanziamenti e uso delle mascherine, secondo i protocolli stabiliti dalle istituzioni nel momento in cui il calcio era ripartito. Soltanto con il Barcellona la conferenza stampa era stata sul web, ma in Spagna.
fonte: tuttosport.com