idea di Pirlo – Nell’ultimo tormentato anno alla Continassa era vietato pronunciare tre parole nel seguente ordine: difesa-a-tre. Sapevano di blasfemia, provocavano fastidio fisico alle orecchie di Maurizio Sarri, profeta della difesa a quattro.
Adesso che una nuova era sta sorgendo nella Torino bianconera, cade il tabù, anzi il motivetto può perfino tornare di moda: non sarà lo spartito iniziale della Juve di Andrea Pirlo, ma una soluzione da tenere in considerazione in base alla partita e all’avversario. Ed è un enorme cambiamento, rispetto al recente passato.
Sarri non ha mai considerato l’ipotesi di schierare tre centrali, rinunciando così in partenza a una vecchia certezza della squadra. A partire dalla mitologica BBC, la difesa a tre è stata la coperta calda in cui si erano avvolti i predecessori in panchina. Antonio Conte l’aveva elevata a sistema; Massimiliano Allegri ha cercato altre strade con il passare degli anni, ma nei momenti di difficoltà sapeva di trovare un porto sicuro nel vecchio schieramento.
Nell’impostazione difensiva di Sarri, invece, l’opzione non era contemplata, come da ortodossia sacchiana: per l’ex tecnico bianconero giocare a tre avrebbe portato a schiacciare i difensori troppo vicino all’area, con il rischio di subire. Alla fine, i bianconeri hanno subito lo stesso e pure parecchio: le reti prese nel campionato 2019-20 sono state 43, una vertigine impensabile per gli standard della casa. Quella pagina si è chiusa bruscamente e alla Juve si ragiona ormai di futuro.
L’Andrea Pirlo allenatore è, però, ancora un foglio bianco tutto da riempire: si sa che ama il possesso, che vorrebbe comandare il gioco e che in partenza gradisce più il 4-3-3. Ma il Maestro sa che sapersi adattare è sempre un segno di intelligenza e vuole iniziare la nuova avventura con la giusta dose di duttilità. Per questo, come alternativa tattica al 4-3-3 iniziale, tornerà di moda l’eterna difesa a tre.
Non è solo un principio difensivo, ma un feticcio da esibire contro gli avversari: le fortune di questo ciclo irripetibile nascono quando Barzagli-Bonucci e Chiellini hanno fatto clic là dietro. E per anni, dall’inizio o a partita in corso, sono stati quei tre a salvare la trincea.
La difesa a tre di Pirlo potrebbe avere protagonisti differenti perché il Chiello è schiavo del tempo che passa e, nel mentre, è arrivato a Torino un biondo di talento: Matthijs De Ligt tornerà soltanto a novembre con una spalla finalmente rimessa a posto, ma ha margini per adattarsi a un cambio di impostazione difensiva. E anche Demiral, il turco rientrato da lunghissimo infortunio al ginocchio, potrebbe trovare posto all’occorrenza.
Leonardo Bonucci, il più esperto in materia, sarebbe ben contento di riprendere il proprio posto come perno centrale. Poi nel mercato solo uno tra il deludente Daniele Rugani e il rientrante Cristian Romero potrebbe restare. Semmai, la novità è nella scelta dei difensori di centro-destra e centro-sinistra. Pirlo sta pensando a un uso più moderno e coraggioso e non è escluso che possa far scalare lì i due terzini tradizionali.
Alex Sandro potrebbe così essere usato nelle terre che erano un tempo di Chiellini e Danilo diventerebbe un’alternativa a De Ligt-Demiral dall’altro lato. L’idea di fondo è quella di far avanzare i difensori con la palla, costruire dal basso, creare occasioni per moltiplicare gli inserimenti offensivi. Una tendenza guardioliana da reinterpretare in chiave italiana, un altro piccolo pezzo della rivoluzione in atto.
fonte: gazzetta.it
Questo post è stato pubblicato il 15 Agosto 2020 0:22