Ci sono tre grossi punti di riferimento nello studio presentato da Andrea Pirlo a mo’ di tesi di laurea: il Milan di Ancelotti (in cui il Maestro ha guidato, soprattutto vinto), il Barcellona di Guardiola (non esattamente replicabile) e il Real Madrid di Zinedine Zidane.
Ecco, tra tutti, quest’ultimo è il punto finale del percorso del nuovo allenatore bianconero. Vuoi per le assonanze tattiche tra i due, vuoi perché il terminale offensivo è sempre lo stesso. Tutto passa dal gioco, e tutto poi arriva a Cristiano Ronaldo.
TUTTI IMPEGNATI – Scrive Pirlo: “Nel mio modello di gioco, l’attacco della profondità è un elemento molto importante come l’attaccante che se ne occupa con continuità, capace di dialogare con tecnica e intelligenza coi compagni, per favorirne gli inserimenti”.
Dzeko in arrivo e subito indirizzato verso una stagione da protagonista: Poi la costruzione del gioco: si partirà (anche) dal portiere, superando una linea alla volta. 3-2-5 o 2-3-5 in fase offensiva, e negli ultimi trenta metri la squadra dovrà essere quanto più ‘allegriana’: spazio a creatività e talento.
Dal fronte opposto, un’unica regola: la riaggressione, squadra in avanti (lo voleva anche Sarri) e attenzione agli equilibri difensivi. Vi ricorda qualcosa? Dalle parti del Bernabeu…
fonte: ilbianconero.com