22 ottobre 2016, stadio San Siro. Milan contro Juve ha perso parte del suo fascino da tempo, almeno da quando, nel 2012, il gol non dato a Sulley Muntari ha sancito l’inizio della fine del ciclo rossonero. In una situazione non tanto diversa a quella di oggi, il Milan di allora affrontava l’ennesima rivoluzione “giovane”, guidata in panchina da Vincenzo Montella e in campo da due belle promesse del settore giovanile.
Uno, in porta, ha lasciato l’impronta sulla storia recente del Milan più di quanto non dicano i trofei vinti o i piazzamenti in Europa. L’altro, invece, proprio la notte del 22 ottobre ha iscritto il suo nome nell’albo milanista, aggiungendo promesse che, però, non sono state mantenute.
Parliamo di Gianluigi Donnarumma, nel primo caso, e di Manuel Locatelli, nel secondo: lo stesso Locatelli che, con un tiro sotto l’incrocio, decise quella sfida.
Quattro anni dopo, di Locatelli non se ne sono perse le tracce, ma di sicuro la strada è stata molto più tortuosa di quanto non si pensasse. O meglio, di quanto l’assoluta esigenza del Milan di trovare un’eredità ad un centrocampo che fu glorioso, non ha permesso a Locatelli di maturare con calma, come spesso si richiede ad un giovane.
Così, Locatelli passa al Sassuolo, lo scorso campionato, in prestito con riscatto fissato a 12 milioni. La prima stagione, quella passata appunto, serve per ingranare: Locatelli ci mette un girone per trovare il suo spazio, ma, quando trovato, non lo molla più. Per De Zerbi diventa presto importante, visto che il suo dinamismo ben si presta al gioco fluido che vuole per il suo Sassuolo.
Nato, al Milan, con il ricordo di Pirlo ancora fresco, Locatelli ci ha messo qualche anno per trovare la sua dimensione: ben lontana dal gioco del regista più forte della storia recente italiana, ma non per questo di poco conto.
Così, come si vocifera negli ultimi giorni, anche la Juve ci ha fatto un pensiero. Sarebbe una scommessa, molto più di quanto non sembri Tonali, per quanto abbia due anni in meno – Locatelli è ’98. Eppure, è quel tipo di giocatore che non ti aspetti, che ormai passa per sottovalutato, visto che paga ancora il pegno di una sovraesposizione precoce. Però, non è un’idea folle.
Si tratta infatti di un mediano atipico, molto più adattabile a mezzala che non a perno centrale: ha il piede preciso, non raffinato, ma certo adeguato per dare continuità al suo gioco, talvolta di rottura. Un nome non da Juventus, ma che potrebbe essere comunque una grande ed interessante scommessa. Ed economica, visto che Transfermarket lo valuta “appena” 17 milioni di euro.
fonte: ilbianconero.com