Un po’ di emozione, certo, ma Internet non perdona. E arriva inevitabile la gogna social. Sergio Sylvestre, 30 anni da compiere a dicembre, è un cantautore salito agli onori della cronaca qualche anno fa per aver vinto Amici di Maria De Filippi. Oggi all’Olimpico è toccato a lui l’onore e l’onere di intonare l’inno italiano prima della finale di Coppa tra Napoli e Juve.
Nel silenzio assordante di un Olimpico romano praticamente vuoto. Sotto gli occhi del c.t. azzurro Roberto Mancini e del presidente della Figc Gabriele Gravina, dopo la prima strofa andata alla grande, però, per un paio di volte il gigante buono (quasi 2 metri e 10 centimetri d’altezza) nato a Los Angeles nel ’90 si è impappinato, ha perso una battuta, ha recuperato non senza difficoltà e ha poi finito bene e col pugno sinistro chiuso e alzato, probabilmente in omaggio alle proteste degli afroamericani (e non solo) dopo la morte di George Floyd negli Usa.
Ma ormai il danno era fatto e su Twitter e gli altri social sono partiti gli sberleffi per la non eccelsa performance. Dal malinconico “Come si può sbagliare l’inno? Che tristezza”, all’ironico “Non so se è Sylvestre che dimentica l’inno o questa tifoseria virtuale terribile coi volantini che si muovono”.
Altri ancora si evita volentieri di riportarli, ma sono anche tanti – tra fan del cantautore e semplici spettatori – a difendere il Sylvestre: “Non è italiano, cosa pretendete?”. Beh..
fonte: gazzetta.it
Questo post è stato pubblicato il 17 Giugno 2020 21:37