Giancarlo Padovan, giornalista, commenta su Calciomercato.com la partita tra Lazio e Juventus di Supercoppa Italiana:
“Poco prima di Lazio-Juventus di campionato pronosticai la sconfitta dei bianconeri, esito prontamente verificatosi, nonostante 35 minuti iniziali di buon calcio. Questo dovrebbe indurre i miei detrattori, sempre numerosi nonostante la previsione azzeccata, ad andarci piano con gli insulti (sarebbe una norma di buona educazione) e a estinguere il dileggio. Che la Juve non venisse da una serie di partite convincenti era visibile perfino ad uno come me, casomai è sorprendente come non se ne fossero accorti tutti gli altri.
A poche ore dalla finale di Supercoppa italiana che ripropone la sfida, la mia “pancia” (capiente come un otre) più che la testa (vuota come una zucca) mi induce alla stessa conclusione.
La Lazio è favorita perché in settimana non ha anticipato, come accaduto invece alla Juventus mercoledì a Genova, in una trasferta comunque dispendiosa.
E’ favorita perché ha a disposizione tutti i giocatori sani ed efficienti, mentre alla Juve mancano Chiellini e Khedira e gli altri, come ha detto, Sarri sono “stanchissimi”.
E’ favorita perché ha molte certezze nel gioco (lo ha detto Simone Inzaghi) al contrario di un avversario che solo da un paio di partite ha cominciato a divertire l’allenatore (parole sue) e, però, cala o si smorza nei secondi tempi.
E’ favorita perché ha già battuto la Juve in campionato e questo le conferisce fiducia, convinzione ed entusiasmo. La Juve, invece, potrebbe inconsciamente soffrire, causa la sconfitta dell’Olimpico, di una sindrome che solo una vittoria chiara potrebbe debellare.
Infine la Lazio è favorita perché mi pare di aver capito che Sarri non ha intenzione di riproporre quello che da oggi in poi chiamerò il tridente “puro” in antitesi a quello “spurio” costituito dalla presenza, dannosa e ingombrante di Bernardeschi.
L’ex fiorentino, a dispetto dei quaranta milioni spesi per acquistarlo, non è stato, né mai sarà un campione e già faticava a fare con decenza l’esterno alto nel 4-3-3. Ma da quando è stato piazzato dietro le punte è una vera sciagura.
Non meglio di lui si può scrivere di Ramsey che, al pari di Douglas Costa, è reduce dai soliti infortuni, per cui alle consuete pallide prestazioni abbina anche una condizione precaria.
Se Sarri rinuncia al tridente “puro”, inserendo Bernardeschi al posto di Dybala (l’argentino dovrebbe giocare da punta, affiancando Ronaldo, con l’esclusione di Higuain), la Juve avrà un uomo in meno in campo, come accaduto a Roma, proprio contro la Lazio, quando Bentancur fu costretto ad uscire e subentrò lo spaesato Emre Can.
E’ vero che avere un vento eccessivo che soffia nelle vele può rivelarsi controproducente, ma che la Lazio sia spesso, per una ragione o per l’altra, l’avversario peggiore che la Juve deve affrontare è un fatto incontrovertibile. Nel precedente di tre settimane fa molto ha contribuito anche l’espulsione di Cuadrado che, non avendo giocato a Genova perché squalificato, potrebbe rientrare, magari usando maggiore attenzione negli interventi da ultimo uomo.
C’è un’altra ragione che mi spinge a dire quanto sia difficile questa finale per la Juventus ed è la condizione di De Ligt, escluso due volte di seguito dalla formazione titolare, a beneficio di Demiral. Ora se Sarri ha scelto il turco, molto istinto e altrettanto agonismo, mi viene da pensare che De Ligt, come accadde a Roma, non fornisca garanzie sufficienti. Tuttavia viene da rabbrividire, sempre che si sia juventini, a pensare ad un confronto tra Demiral e Immobile. Come minimo ci scappa il calcio di rigore, così successe all’esordio dell’ex Sassuolo in Juventus-Verona.
E se, invece, al culmine di una pretattica studiata con cura, Sarri bluffasse e, alla fine, giocasse con il tridente “puro”?
Io me lo auguro da spettatore e glielo auguro da critico calcistico. Mi piacerebbe infatti vedere cosa riuscirebbe a fare la Juventus contro una squadra che, dal punto di vista degli interpreti, è senz’altro più sbilanciata. Luis Alberto e Milinkovic Savic, pur giocando da mezzali, non sono due centrocampisti. Gli esterni bassi non sono terzini, ma due ali e l’unico equilibratore di centrocampo, nel senso di calciatore difensivo, è Lucas Leiva.
Ci vuole davvero coraggio a rimettere insieme Dybala, Higuain e Ronaldo se l’avversario può concedere tanto?
Io credo di no. Ma Sarri dubita che la perfezione da lui inseguita sia necessariamente in una squadra con tre punte vere. Perciò, per me, è destinato a perdere”.
fonte: calciomercato.com
Questo post è stato pubblicato il 22 Dicembre 2019 12:41