Sulle pagine di Tuttosport, una bella intervista a Miralem Pjanic. Ecco le sue parole.
BESIKTAS – “Mi hanno voluto fortemente negli ultimi giorni di mercato e io non potevo restare a Barcellona con Koeman: avrei perso un altro anno e non mi andava perché ho voglia di giocare. Il Besiktas è campione di Turchia, è in Champions e… ha la maglia bianconera. Mi hanno accolto alla grande, sarà un’altra bella sfida”.
CONTATTI – “Ci sono stati dei contatti e degli appuntamenti con il mio agente, ma il mercato non è mai facile. Mi sarebbe piaciuto tornare e avrei fatto di tutto per ritrovare Allegri. Amo la Juventus, sono legato ai tifosi e ho un ottimo feeling con il presidente Agnelli. Però nel calcio bisogna guardare avanti e, siccome prima di tutto sono un professionista, adesso voglio togliermi delle belle soddisfazioni con il Besiktas”.
IL TURCO – “È dura, ma pian piano migliorerò anche con il turco. Parlando 7 lingue mi faccio capire comunque bene… (risata)”.
A BARCELLONA – “Koeman ha avuto un atteggiamento con me che nessuno ha capito. Neppure Messi. Leo, lo scorso anno, mi ha detto più volte: ‘Ma perché non ti fa giocare? È successo qualcosa?'”.
RONALDO E MESSI – “Sì e mi sento molto fortunato: aver giocato con due extraterrestri così vale come un trofeo. Sono diversi, Leo e Cris, ma anche molto simili: vivono per competere e vincere, anche in allenamento. Cristiano cura ogni minimo dettaglio, ma non pensiate che Messi non sia un gran lavoratore. Leo, però, ha un dono unico: gli riesce tutto con una semplicità estrema. Anche le punizioni… Io mi devo esercitare continuamente sui calci piazzati. Mentre Leo non le prova quasi mai in allenamento, però poi in partita segna dei gol bellissimi anche da fermo. È pazzesco”.
GLI ADDII – “L’addio di Leo non se lo aspettava nessuno ed è stato uno shock per tutti: aveva sempre giocato nel Barcellona. Cris, invece, è sempre stato abituato a tentare nuove sfide: ha vinto in Inghilterra, Spagna, Italia. E adesso ci riprova con il Manchester United. Quanto perde la Juve? Sicuramente perde tantissimi gol: Cris è una sicurezza. Però ha detto bene Allegri: in passato sono andati via campioni come Zidane, Nedved e Del Piero, ma la Juve ha sempre continuato a vincere”.
ALLEGRI – “È soltanto l’inizio, bisogna restare calmi. E poi c’è Allegri, una garanzia: nessuno è meglio di lui in queste situazioni. Sorpreso dall’assenza dei sudamericani? No, perché conosco bene Max. Allegri fa sentire tutti i giocatori importanti e una possibilità non la nega a nessuno. Lui mentalmente parte in vantaggio, non cerca scuse o alibi, e così la squadra si sente più forte”.
PRONOSTICO – “La Juventus sembra svantaggiata, ma è sempre un Napoli-Juve da 50 e 50. Spalletti? Mi è dispiaciuto averlo avuto soltanto sei mesi: adoro Spalletti. È bravissimo, diretto e ha schemi ben precisi. Allegri lo conosco meglio, l’ho avuto più anni e lo considero il numero uno.
SU ALLEGRI – “È una allenatore che ti parla in faccia, nel bene e nel male. Mi chiamava “mangiadormi” davanti alla squadra: quante risate…”.
DYBALA – “Paulo ha un grosso peso sulle spalle, ma è già un campione. Io ho avuto la fortuna di giocare con Ronaldo e Messi. Cris e Leo sono due extraterrestri, però è Paulo quello con cui mi sono divertito di più: era tanto bello quanto semplice trovarlo tra le linee e se gli chiedi l’uno-due sai che con lui la palla torna perfetta. Dybala è un top, ma come tutti ha bisogno della squadra. Cosa gli direi ora? Direi lui di restare alla Juve, dove lo amano. Ma queste sono scelte personali, difficili da giudicare dall’esterno, perché a volte uno avverte il bisogno di stimoli e sfide nuove”.
fonte: ilbianconero.com
Questo post è stato pubblicato il 11 Settembre 2021 12:33