L’allenatore, tra le altre, di Juventus e Chelsea Claudio Ranieri ha rilasciato una bella intervista a La Repubblica a poche ore dal match che vedrà le due squadre affrontarsi sul campo di Stamford Bridge nella gara valida per la quinta giornata del girone di Champions League. Una sfida importante per entrambe le formazioni, che l’attuale tecnico del Watford di Pozzo ha definito “non un esame, ma un confronto per il calcio italiano”, perché “stiamo parlando di una squadra sulla strada per vincere tutto e di una che si sta ricostruendo”.
“Il rapporto non è paritario, stavolta la Juve è dietro“, ha riflettuto l’allenatore romano, assicurando il suo sostegno ai bianconeri per il match di questa sera. “Non immagino una partita di speculazione, anche se Tuchel è un tipo molto pratico. Penso che sarà simile a quella d’andata, ma con il Chelsea molto più attento a non farsi fregare in contropiede”.
Ranieri ha poi detto la sua sulla squadra di Allegri, spesso nel bersaglio delle critiche per il suo gioco. “Non mi piace che il suo stile venga definito vecchio. Ma che vuol dire? La Juve gioca per vincere, a modo suo. Allegri la sta riportando alle antiche abitudini e per questo ci vuole del tempo. Il club ha cambiato tre tecnici con tre filosofie diverse in tre anni, e certi sballottamenti non possono essere assorbiti in un attimo. Allegri sta riportando la squadra sulla linea di rendimento dell’anno scorso: magari non vincerà lo scudetto, ma un posto in Champions lo guadagnerà”.
E sul Chelsea: “È una delle corazzate più forti, sono anni magici. Tuchel è arrivato e ha messo a posto la difesa: con Lampard giocavano bene, lui ha dato concretezza, con la difesa a tre o a cinque che dir si voglia, lasciando quelli là davanti a fare la differenza. Ha un tesoro anche fra i rincalzi, che infatti non chiamerei così. Sono stati campioni d’Europa anche senza Lukaku, che è l’aggiunta a un meccanismo perfetto come un orologio. È chiaro che bisogna preparare due partite diverse, a seconda che lui giochi o no. Il Chelsea ama stare dietro e ripartire, può essere definita “contropiedista”. Allegri viene criticato per questo? Per forza, noi italiani siamo supercritici“.
fonte: ilbianconero.com