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Ronaldo furioso, un gesto dei suoi compagni non gli è piaciuto

Ronaldo furioso – Contro il Milan si era trattato di rabbia a livello personale, per una sostituzione mal digerita sul momento e mal gestita nel post partita. Quella di sabato sera al Bentegodi ricorda tanto quella del 16 aprile, la notte dell’eliminazione dalla Champions per mano dell’Ajax.

La rabbia per un fallimento collettivo, in cui la Juventus non era stata Juventus. Non passò inosservato il gesto con cui Cristiano Ronaldo intendeva dire “ce la siamo fatta sotto”. 

Ronaldo furioso, ecco cosa sta succedendo alla Juve

Al Bentegodi, sabato, nessuno sfogo plateale, ma una inquietudine personale emersa da piccoli gesti pubblici: CR7 che non va sotto la curva dei tifosi per salutare oppure che si nega per un selfie a fine partita. Gesti pubblici cui si è aggiunto il forte disappunto (eufemismo) personale, raccontato da chi è stato a stretto contatto con il portoghese, come ammette Wojciech Szczesny.

Ronaldo al lavoro per trasformare la rabbia

Una rabbia su cui, secondo radicata abitudine, Ronaldo si è subito messo al lavoro per trasformarla in carburante con cui ripartire. Nel dopo partita il primo messaggio è stato affidato al profilo Instagram: “Non era il risultato che volevamo, ma dobbiamo continuare a lavorare sodo per raggiungere i nostri obiettivi #finoallafine”.

 Segue il campo, inteso come Continassa e impegni vari. E il portoghese non potrà essere lasciato solo in una fase in cui la Juve deve tirarsi fuori dai dubbi in cui si è fatta trascinare, soprattutto quando deve esibirsi lontano da Torino.

Maurizio Sarri lo ha sottolineato nell’immediato dopopartita di Verona, quando parlava di giocatori che devono imparare a «sporcarsi» e del ruolo dei big nella squadra per uscire dall’impasse sperando che «qualcuno mi aiuti, perché è qualcosa che dobbiamo risolvere assolutamente».

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fonte: tuttosport.com

Questo post è stato pubblicato il 10 Febbraio 2020 10:18

Roberto Ferrero

Laureato in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli studi di Torino. Ho la fortuna di seguire il calcio per lavoro ma è la mia più grande passione. La mentalità sportiva con la quale sono cresciuto mi facilita il compito di giornalista imparziale. La mia seconda passione sono i motori. Leggo, studio e seguo corsi di aggiornamenti per giornalisti e tecnici dell'informazione.

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