Arrigo Sacchi durissimo. Sulle pagine della Gazzetta dello Sport l’ex tecnico spiega:
“La Juve saluta mestamente la Champions League: sconfitti dal Benfica a Lisbona, i bianconeri dimostrano di attraversare uno dei periodi più difficili della loro lunga storia. In Europa, in questa stagione, hanno vinto una sola volta, in casa contro il Maccabi Haifa: un bottino magrissimo, sicuramente inaspettato per i tifosi e per i dirigenti che avevano costruito la squadra per competere ad alto livello sia in campionato sia in Champions.
La realtà è spietata: in Serie A i ragazzi di Allegri sono a dieci punti dalla capolista Napoli e in Europa hanno raccolto quattro sconfitte in cinque partite. Dire che il bilancio è negativo è un eufemismo. Ma ciò che maggiormente impressiona della Juve è l’incapacità di essere squadra. Da sempre il club ha fatto della grinta, della determinazione, della volontà e dello spirito di sacrificio i punti di forza”.
“Ora non ci sono nemmeno quelli. E non c’è nemmeno il gioco, perché sul gioco non si è mai investito preferendo acquistare grandi campioni che, da soli, potessero risolvere le partite. Della squadra che ha dominato in Italia per quasi un decennio, e che per due volte ha raggiunto la finale di Champions, non è rimasto più nulla. Serve una rivoluzione per tornare ai vertici”.