Video Funerali Paolo Rossi le lacrime di Baggio – C’era anche Roberto Baggio per l’ultimo saluto all’indimenticabile Paolo Rossi: il divin codino non ha retto e si è commosso più volte durante il funerale a Vicenza.
I ragazzi dell’82. Il feretro di Paolo Rossi è uscito tra gli applausi della gente dal Duomo di Vicenza al termine della messa celebrata da monsignor Pierangelo Ruaro, delegato dal vescovo. Un momento toccante per l’ultimo saluto a “Pablito”, uno dei giocatori simbolo del calcio italiano di tutti i tempi.
Abbracci tra quei “ragazzi dell’82”, quelli che proprio trascinati dai gol di Paolo Rossi vinsero il Mondiale. Abbracci con la moglie Federica, il figlio Alessandro le figlie Sofia Elena e Maria Vittoria.
La maglia azzurra sul feretro. Alessandro, il figlio di Paolo Rossi, ha deposto un cuscino di rose bianche sulla bara di legno chiaro del padre scomparso il 9 dicembre scorso a 64 anni a seguito di una grave malattia
Video funerali Paolo Rossi le lacrime di Baggio – Fuori dal Duomo di di Santa Maria Annunciata ha abbracciato Massaro, Antognoni, Gravina, Maldini e Conti. Commozione anche quando l’auto con a bordo il feretro di Paolo Rossi ha lasciato la piazza davanti al Duomo. Ieri Baggio aveva salutato con una lettera Pablito.
Video funerali Paolo Rossi le lacrime di Baggio – Le immagini sono del canale youtube Vista Agenzia Televisiva Nazionale
Ieri Roberto Baggio ha omaggiato Paolo Rossi con una lettera pubblicata dalla Gazzetta dello Sport. Più che il calciatore, da questa struggente lettera emerge il lato umano, esaltandone il mito che resterà immortale nella memoria di tutti quelli che hanno vissuto quei momenti speciali.
“Il mio risveglio un’altra mazzata. Un grande pilastro del calcio italiano ci saluta. Paolo, PABLITO, PAOLO ROSSI, quasi si dovesse sempre chiamare con nome e cognome: lui non era Rossi, lui è, e sempre sarà, PAOLO ROSSI. Tornano in superficie i dolci ricordi di quando avevo 10 anni, conservati per decenni in uno dei tanti album della mia memoria. Oggi, grazie a Pablito, sfoglio quell’album e tornano a farsi sentire il freddo pungente e la dura canna della bicicletta.
Con il mio adorato papà Fiorindo, mancato solo qualche mese fa, percorrevamo quasi 12 chilometri, in due su una bicicletta, per arrivare a Vicenza partendo da Caldogno. Per andare allo stadio Menti a vedere il grande Paolo Rossi.
Poi, per tutta la partita, mi aggrappavo alla rete per vederlo giocare e segnare. Erano gli anni dell’Austerity e delle targhe alterne. Erano gli anni in cui cullavo i miei sogni. Pensavo che un giorno avrei anche io giocato in quello stadio, che avrei indossato quella maglia bellissima con la grande R sul petto.
Imitando Paolo Rossi avrei potuto realizzare quanto lui è riuscito a realizzare. Vincere un campionato del mondo in finale contro il Brasile. Come Paolo Rossi ha fatto contro la Germania . Vincere il Pallone d’oro . Come Paolo Rossi.Vincere sulla sofferenza di ginocchia doloranti. Come Paolo Rossi.
Vincere in un mondo che ha sempre più bisogno del sorriso di Paolo Rossi. Un meraviglioso viaggio in Cina recentemente ci ha fatto rincontrare. Abbiamo parlato a lungo su quanto avessimo vissuto in comune, e su quanto si sarebbe dovuto fare per un futuro migliore. Soprattutto nel calcio.
Oggi Paolo è volato in cielo lasciandoci tutto quello che il calcio di buono sa offrire. Paolo ha regalato un sogno a milioni di italiani, cosa che a me non è riuscita. Oggi comprendere il mistero della vita, e dare un perché alle cose che ci accadono, non è mai semplice.
Così, come il vuoto che lascia Paolo nel cuore di sua moglie e dei suoi tre figli a cui va il mio pensiero e la mia comprensione.
Ciao Paolo, chissà se infilerai le tue scarpette da calcio quando sarai in cielo. Spero di si, spero che il tuo sorriso arrivi anche li. Noi qui lo ricorderemo a lungo. Buon viaggio Paolo , nell’eterno cielo della luce tranquilla”.
Questo post è stato pubblicato il 12 Dicembre 2020 17:48